«Essere giovani non significa necessariamente essere onesti e il ricambio generazionale ha un senso solo se la casa viene ripulita prima di dare ospitalità a nuovi occupanti e se questi mostrano di essere fatti di una pasta diversa. Per scoraggiare approfittatori e sciacalli in cerca di scorciatoie verso la ricchezza basterebbe ridurre drasticamente stipendi e indennità così da spingere in politica chi ha a cuore la cosa pubblica più di chi ha a cuore il proprio portafoglio.»A parte il fatto che la pasta italiana è sempre la stessa, mi domando chi dovrebbe ripulire la casa «prima di dare ospitalità ai nuovi occupanti». Gli attuali inquilini? Ma in che senso? Non si accorge Calabresi che quanto scrive equivale a dire che lui, in quanto giovane occupante, avrebbe potuto occupare il posto di direttore de La Stampa soltanto dopo che la famiglia Agnelli si fosse sbarazzata (nettata) dei capitali del giornale torinese di cui è proprietaria? In buona sostanza: come fa l'attuale classe dirigente ad auto-epurarsi? Ci vorrebbe una Katyn italiana? Ah bè, sì bè.Infine, lascio Calabresi con quest'altro suo paragrafo, da incorniciare:
«Perché il sistema funzioni è però necessario che non solo i cittadini ma anche l’informazione svolga il suo ruolo di controllore, di «cane da guardia» del potere. Se però scopriamo che in molte realtà locali i politici hanno l’usanza di fare veri e propri contratti con le televisioni, versando migliaia di euro in cambio di interviste, allora si capisce che il meccanismo di controllo non esiste più.»Pissi pissi o bau bau?
P.S.Il Buongiorno di Gramellini oggi è veramente loffio, tipo una merda di vacca (o di giraffa) secca, che quando la pesti senti pfffff (immagine presa da Beckett; ma ora mi sfugge il luogo, troverò).