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I pilastri della terra – Le cattedrali siamo noi.

Creato il 07 ottobre 2013 da Loredana Gasparri
I pilastri della terra – Le cattedrali siamo noi. Non ho perso la memoria del tutto. E nemmeno il Furore D’Aver Libri mi ha spinto a metter da parte Humbert e Lolita, e a ributtarmi su I pilastri della terra di Ken Follett, che avevo letto l’anno scorso, e di cui ho scritto abbondantemente anche qui. La mia amica Marzia ha appena finito di leggerlo, e com’è nostro costume, mi ha fatto avere i suoi commenti su quello che l’ha colpita. Mi è sembrato così bello che non volevo attaccarlo come semplice commento, con il rischio che si perdesse con gli altri, per cui ho voluto farne un post. Ascoltiamo Marzia:
“Ce la fo, con calma ce la fo”: ho finito la prima lettura tutta-di-seguito di questa specie di enciclopedia. Ellen ed Aliena sono due donne strepitose. La loro forza nasce da esperienze dolorose e tremende. All’inizio ho detestato Aliena. Cavolo, tuo padre è in galera, hai perso tutto e tu ti balocchi a fare la dama del castello? Svegliati, non ti basta la violenza subita da quel bastardo schifoso di William conte-dei-miei-stivali? Poi è cresciuta, eccome! Ho pianto alla morte improvvisa di Tom, così concreto eppure “visionario” insieme. E ho protestato con Follett: ma come! Osi far morire così Tom, come ti permetti? E ho amato Philip, priore di Kingsbridge. Sì, d’accordo, in un paio di occasioni è un po’ ottuso, ma nell’insieme è un personaggio stupendo. Sono andata a cercare i tuoi post: Vite parallele”, “Fili umani”, “La protagonistasilenziosa”. Tutto vero: il libro è un intreccio complicato ed affascinante di vite, ma mentre leggo l’ultimo post mi rendo conto di un altro dettaglio. La cattedrale è la protagonista silenziosa del libro. Vero. Eppure… Eppure possiamo “giocare” con questa affermazione e trasformarla: la costruzione della cattedrale rispecchia le vite dei protagonisti. Scavi profondi e muri che s’innalzano. Crolli e ricostruzioni. Alti e bassi. Siamo noi le cattedrali. Possiamo subire danni, anche gravi, ma poi ricominciamo a costruire. Sempre.

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