È una raccolta inconsueta il libro di Paolo Albani, I mattoidi Italiani, che come ricorda l'autore nelle pagine finali del libro, nella nota metodologica, è stata compilata partendo dalla definizione che Raymond Queneau da del “ folle letterario”: Un autore edito le cui elucubrazioni (non uso il termine in senso dispregiativo) si allontanano da tutte quelle professate dalla società in cui vive, sia da tale società nel suo insieme, sia dai diversi gruppi, benché minimi che la compongono, elucubrazioni che non rimandano a dottrine anteriori e che non hanno avuto eco alcuna. In breve un "folle letterario" non ha né maestri né discepoli. Paolo Albani con la sua catalogazione apre uno scenario sui deliranti letterari che hanno prodotto studi che escono, delirano, dalla direzione presa da pensatori e scienziati veri. In altre parole scrive le biografie artistiche di parastudiosi che si sono distinti per l'oscurità dei loro progetti di lavoro, per la loro inconcludenza, per la totale inefficacia delle loro teorie e soprattutto per non tenere in nessun conto l'esperienza acquisita e i risultati conseguiti nei campi in cui applicano le loro energie creative.
È una raccolta inconsueta il libro di Paolo Albani, I mattoidi Italiani, che come ricorda l'autore nelle pagine finali del libro, nella nota metodologica, è stata compilata partendo dalla definizione che Raymond Queneau da del “ folle letterario”: Un autore edito le cui elucubrazioni (non uso il termine in senso dispregiativo) si allontanano da tutte quelle professate dalla società in cui vive, sia da tale società nel suo insieme, sia dai diversi gruppi, benché minimi che la compongono, elucubrazioni che non rimandano a dottrine anteriori e che non hanno avuto eco alcuna. In breve un "folle letterario" non ha né maestri né discepoli. Paolo Albani con la sua catalogazione apre uno scenario sui deliranti letterari che hanno prodotto studi che escono, delirano, dalla direzione presa da pensatori e scienziati veri. In altre parole scrive le biografie artistiche di parastudiosi che si sono distinti per l'oscurità dei loro progetti di lavoro, per la loro inconcludenza, per la totale inefficacia delle loro teorie e soprattutto per non tenere in nessun conto l'esperienza acquisita e i risultati conseguiti nei campi in cui applicano le loro energie creative.
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