i pionieri incazzati di Kostner...

Creato il 24 gennaio 2014 da Omar
Dobbiamo all'ostinazione del direttore di Rete4 Giuseppe Feyles l'anelato sbarco anche sui nostri schermi di Hatfields & McCoys, splendida miniserie western in tre puntate diretta da Kevin Reynolds (Robin Hood) che si è guadagnata una carrettata di premi in patria e che ha saputo rilanciare (giustamente!) la carriera di un grande looser della cinematografia a stelle e strisce: quel Kevin Kostner che assurse a divo incontrastato di Hollywood proprio con un western (Balla coi Lupi) per cominciare un'inarrestabile china discendente per via di un altro western (Wyatt Earp di Lawrence Kasdan, massacrato da critica e pubblico negli anni '90 e in realtà, a modesto giudizio di chi scrive, non poi così malaccio) per oggi ritornare decisamente in auge e meritarsi un Emmy ed un Golden Globe grazie a una interpretazione solida, quella nel ruolo di uno dei capofamiglia protagonisti, sapientemente scritta e portata avanti dall'attore con mestiere e convinzione. Ma la miniserie può contare in realtà su un nutrito comparto di bravi interpreti: Tom Berenger (che in qualche maniera si ricongiunge qui col Kostner sconosciuto e "suicida" de Il Grande Freddo) e Bill Paxton in primis, ma anche Powers Boothe, Lindsay Pulsipher e Mare Winningham (quest'ultima già compagna di Kostner proprio in Wyatt Earp).Tra gli innumerevoli motivi d'interesse di questo prestigioso prodotto televisivo, oltre al linguaggio decisamente «adulto» (non ci sono pistoleri agghindati in maniera fantasiosa, né duelli estetizzanti e inverosimili: in questo western le pallottole fanno male per davvero, la Frontiera è un posto aspro e crudele e sembra di sentire il fetore delle stalle e dei saloon tanto la messa in scena è rigorosa), risiede in realtà nella faida che funge da perno della storia: quella - assolutamente documentata - esistita tra il clan degli Hatfield e quello dei McCoy.Queste due famiglie, sorta di Montecchi e Capuleti d'oltreoceano, rientrano di diritto tra le famiglie assassine che hanno fatto la storia del crimine statunitense. Non si tratta, si badi bene, di banditi rinomati o di efferati serial killer, ma di due «semplici» (ancorché numerose) famiglie di pionieri residenti nella stessa zona, tra il West Virginia e il Kentucky, che hanno impiegato decenni prima di riuscire a convivere senza pestarsi i piedi (o spararsi nella schiena).

il clan degli Hatfield televisivi...

La storia ebbe avvio, pare, nel 1865, quando Asa Harman McCoy decise di unirsi all’Esercito dell’Unione durante la guerra civile americana e per questo iniziò a venir disprezzato da molti dei residenti della zona, tra i quali alcuni membri della famiglia Hatfield (la serie sul background della contesa si attiene abbastanza fedelmente agli eventi reali, romanza giusto un poco sull'amicizia virile tra i due capofamiglia quando erano commilitoni tra le fila dei confederati). In guerra Asa Harman si ruppe una gamba e perciò mandato a casa: il 7 gennaio del 1865 venne ritrovato senza vita in una caverna poco distante dalla sua abitazione. Di quell’omicidio furono incolpati gli Hatfield e da quel momento i rapporti tra le due famiglie iniziarono a deteriorarsi.



...e quello, non meno minaccioso, degli Hatfield reali.

Pochi anni dopo, nel 1878, ci fu una violenta discussione per via di un maiale, di proprietà di Floyd Hatfield. Un bel giorno quel maiale entra nella proprietà di Randolph McCoy e quest’ultimo ritiene giusto appropriarsene. La vicenda finì davanti ad un giudice di pace, Anderson Hatfield, che diede ragione agli Hatfield, di cui era anche parente. Fondamentale fu la testimonianza di tale Bill Staton, imparentato con entrambe le famiglie. I McCoy non accettarono di buon grado la decisione del giudice e circa due anni dopo, i fratelli Sam e Paris McCoy assassinarono Staton, facendo passare l’omicidio come legittima difesa. Da quel momento successe di tutto.
Le innumerevoli ramificazioni delle due famiglie passeranno molti anni a venire a farsi la lotta e, in alcuni casi, persino ad unirsi in matrimonio, come nel caso di Roseanna McCoy e Johnse Hatfield e, successivamente, di quest’ultimo con la cugina di Roseanna, Nancy McCoy. Nel 1882 Ellison Hatfield venne ucciso con 26 coltellate da tre fratelli di Roseanna McCoy, successivamente uccisi da alcuni componenti della famiglia rivale. L’escalation di violenza raggiunse il suo culmine nel Capodanno del 1888: una posse composta da membri degli Hatfield circondò una casa dei McCoy e fece fuoco contro un’intera famiglia che in quel momento stava dormendo. Randal McCoy riescì a salvarsi, ma la moglie e due dei suoi figli rimasero uccisi.
Altri episodi di violenza si susseguirono ancora fino al 1891, quando le due famiglie decisero che troppo sangue era stato versato e che era giunto il momento di stabilire una tregua e mettere una volta per tutte la parola fine alle violenze. E ciò, miracolosamente, accadde.
Il film di Reynolds è assolutamente equilibrato nel mostrarci l'assurda follia che ha finito per abitare ambo le parti senza mai simpatizzare né per l'una né per l'altra delle due fazioni (anzi, pur riconoscendo al personaggio di Kostner un certo gradiente cool in più rispetto all'avversario impersonato da Paxton, il regista è attentissimo a non celare gli aspetti più violenti e razzisti del personaggio, che sovente si macchia di crimini odiosi «per il bene della famiglia»).
Gran bella serie, insomma. Ce ne fossero (e ce n'è, altroché, ma sempre in U.S.A. Ché noi quaggiù va bene Don Matteo;-)

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :