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I pirla siamo noi!

Creato il 14 febbraio 2014 da Patuasia

Quello che a prima vista balza agli occhi è che tutti i partiti sono coinvolti nello scandalo dei contributi  dati ai gruppi consigliari, esclusi ovviamente quelli che non erano presenti nella precedente legislatura. Ci sono peccati veniali e peccati mortali, è vero, occorre fare dei distinguo, ma sempre di peccati si tratta e noi, comuni cittadini, dei peccatucci e peccatoni dei nostri politici ne abbiamo le scatole piene. Anche perché quando a sbagliare siamo noi non abbiamo facili sconti! Per il politico c’è sempre una giustificazione: “Siamo stati dei pirla“, diceva l’ex consigliere del PD, Gianni Rigo, come se essere dei pirla fosse un’attenuante! Ci piace essere governati dai pirla? Quelli del PdL, della Stella alpina e della Fédération fanno anche di peggio, scaricano le responsabilità sulla legge che è fatta male. “Non era richiesta giustificazione delle spese, la legge non era chiara.“, dicono, come se il divieto di uccidere e di rubare funzionasse solo perché c’è una legge che lo vieta. Questa è un’ammissione grave ed evidenzia la loro totale assenza di moralità. Perché legge chiara o meno quei soldi erano pubblici e servivano per finalità istituzionali non per andare a far festa! Dal 2009 al 2012 la Stella Alpina ha incassato oltre 300.000 euro. “… gli assegni bancari che sono stati tratti da parte del capogruppo Salzone Francesco, con addebito sul conto corrente intestato al gruppo consiliare Stella Alpina, emessi direttamente a beneficio di se stesso e dei consiglieri Comé Dario (vice capogruppo), Lanièce André e Viérin Marco”. (aostacronaca.it)  L’Union valdotaine pare abbia usato i soldi per finanziare il giornale. Tra il finanziamento pubblico statale, regionale e quello proveniente dal gruppo, Le Peuple valdotain, settimanale in bianco e nero di due fogli, costa una cifra da brivido, se non sbaglio più di 400.000 euro l’anno! Ma è possibile? Anche l’Alpe dice di aver usato i fondi per finanziare illecitamente il partito e poi il Pd che li ha spesi per campagne elettorali, giornali, feste caprine, lotterie… un modo subdolo per cercare il consenso con i soldi di tutti.


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