Magazine Diario personale

I poeti sono vivi

Da Chiara Lorenzetti

Amo la poesia fin dalla notte dei tempi.
Devo agli insegnamenti della mia professoressa del Liceo l’amore appassionato per la lettura, ma fin da piccola, imparando a memoria “Le Corbeau et le Renard” di Jean Le Fontaine, accolsi in me il succo eterno della poesia.
E fu così forte che mi misi a scriverne, rapita in un sogno eccelso, imbrigliando i miei pensieri nello spazio delle emozioni.
Ne inviai anche ad una casa editrice, nel lontano 1987, che mi rispose benignamente, esortandomi a proseguire, ma mettendo il dito sul mio principale difetto di scrittura: la mancanza di sintesi.

dicembre

D’altronde, uno dei testi che all’epoca amavo leggere era “La Signorina Felicita, ovvero la Felicità” di Guido Gozzano, che di sintesi ne conosce ben poca.

La poesia ha percorso ogni passo della mia vita e ne ho sempre ricercato bellezza e cura. La poesia è un rifugio, una barca per navigare, le ali per disperdermi nel vento; un abbraccio, un risveglio. La poesia è un oasi di pace.

Leggo spesso la poesia, la bramo, ne traggo succo e delizia.
Mi piace averne libri, ma apprezzo anche il web e le sue mille declinazioni. Sono moltissimi ormai i luoghi virtuali dove attingerne e scegliere ciò che si aggrada, distogliendo lo sguardo da ciò che non ci piace (è molto semplice: amare solo ciò che ci fa stare bene).
Io oggi vorrei citarvi ad esempio il blog “I poeti sono vivi ( qui il blog) , che mi piace sia per il senso di leggere poeti viventi e per il fatto di leggere una poesia al giorno in classe.
Un segno tangibile che l’arte non muore e che se sappiamo lasciarla fluire dentro di noi, senza giudizi e critiche, senza cercarne il senso profondo, solo vivendola, di certo saremo persone migliori.

St. Simon de Pieter Paul Rubens Prado

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Chiara 


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