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Secondo il più recente sondaggio se Renzi guidasse il PD alle elezioni vincerebbe col 36%, mentre Bersani si fermerebbe al 28%.
Eppure, dopo gli ultimi strappi (usiamo le parole che molti elettori di sinistra usano: "tradimenti"), qualche dubbio sulla veridicità del sondaggio inevitabilmente insorge.
Il piccolo demagogo fiorentino ha dato voce a quello che la maggioranza degli italiani pensa: "fate qualcosa". Va bene tutto: un accordo con Berlusconi oppure elezioni.
Verissimo, e demagogico perchè colui che si ritiene un fine politico dovrebbe ben sapere due cose: un accordo con Berlusconi (ciò che atende Grillo per fare campagna elettorale "vincente") non è sicuramente ben visto da una parte consistente degli elettori PD (senza considerare la cosa più importante ovvero che proprio l'esperienza Monti e la fine del suo governo sconsigliano qualsiasi accordo). Secondo: la scadenza del mandato Napolitano rende impossibile la seconda opzione, non si possono sciogliere le camere ed indire elezioni.
C'è un'empasse costituzionale (Renzi: rimandato in Diritto Costituzionale) che si somma a quella politica.
Per questo le esternazioni di Renzi sono demagogiche.
Eppure anche lui ha i suoi bravi "polli" che le ascoltano, e le approvano.
Mentre all'interno del PD un altro genere di polli, quelli della discordia, si agitano.
Da un punto di vista strettamente tecnico per un partito che ha una maggioranza solida in una delle camere ed è partito di maggioranza nell'altra, chiedere nuove elezioni (le ultime le ha vinte con un margine ridottissimo) è un errore colossale.
E' assai più sensato approfittare dello stallo istituzionale per cercare margini, spazi di manovra, al limite sfruttare queste settimane per prepararsi al meglio a nuove elezioni,
Facendo accordi "politici" ed eleggendo il miglior presidente della Repubblica possibile.
Non è certo dando l'immagine di un partito spaccato, attaccando pretestuosamente i vertici e polemizzando indirettamente anche con Napolitano che si prepara il terreno per una vittoria elettorale.
Se non ci si affida esclusivamente ai sondaggi.
E' vero che strizzare l'occhio agli elettori di parte avversa è importante, ma è anche evidente che non si ha la più pallida conoscenza di tanta parte del proprio elettorato, che ritiene (giustamente o no) indigeribile qualsiasi accordo con Berlusconi, ed inoltre che per quegli stessi elettori la politica è fatta da idee, non slogan ben recitati davanti alle telecamere, proposte politiche e non politica "personificata".
Sono le idee che portano avanti un partito, e non le belle facce.
Se Renzi va avanti per questa strada è probabile che una parte non irrilevante del partito si riposizioni su SEL. Non è affatto detto che si voglia vincere a tutti i costi, turandosi il naso e votando Renzi pur di sbarazzarci di Berlusconi. Anche perchè lo stesso Renzi auspica il suo pensionamento, e tutti sappiamo che Berlusconi non lo farà mai.
Ciò significa che Renzi è pronto a convivere con Berlusconi, lo ha già ripetutamente detto.
A noi, invece, basta e avanza.
Abbiamo già dato.