L’Italia pare debba salvarsi sulla pelle dei lavoratori, dei lavoratori pensionandi e pensionati, oggi e subito. Così ci dicono.
Abbiamo già detto, ma giova ripeterlo, che i lavoratori italiani sono quelli più malpagati in Europa e addiritura nel mondo se si escludono i paesi meno sviluppati.
Abbiamo già detto che non è vero che andiamo in pensione prima degli altri Paesi europei perchè, per esempio, lavoriamo circa duecento ore in più all’anno dei lavoratori del Paese del nuovo Kaiser Merkel, e comunque per la nostra età pensionabile era già stato automatizzato un meccanismo di aumento graduale e più indolore.
Il nuovo governo, con un lampo di genialità mai visto, cosa fa? Trova i mezzi per superare la crisi facendo le stesse cose che hanno fatto fin dalla prima repubblica, tipo, aumenti benzina, sigarette, Iva, tasse sulla casa, con l’aggravante, appunto, di rapinare le pensioni dei poveracci.
Fa anche finta, visto che lo slogan è “equità”, di diminuire gli stipendi dei parlamentari, quegli stessi parlamentari che poi si faranno gli aumenti in una notte d’Agosto, di nascosto, quando i cittadini si stanno rilassando con qualche giorno di vacanza.
C’è un meraviglioso libro di Rizzo e Stella, LA CASTA, che basterebbe aver letto quello per capire esattamente cosa si dovrebbe fare per aggiustare le cose, definitivamente.
Ma Monti evidentemente non l’ha letto.
Forse anche lui si ispira a Ettore Petrolini che molto prima di lui aveva detto che se occorre prendere dei soldi bisogna prenderli ai poveri, perchè hanno poco, ma sono in tanti.
… Ma Petrolini era un comico…
IL CRONISTA
Magazine Società
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