

Fiori portati dal vento (Windflowers), 1902. Forse la lunghezza delle gambe della donna è leggermente sproporzionata rispetto al resto del corpo, ma non importa, non è questo il punto. Il preraffaellismo non deve far sfoggio di naturalismo. È l’atmosfera che conta, e quella di certo non manca. Ci sembra di vedere una rappresentazione del vento, o forse della primavera o della giovinezza che va via; non lo so, vedete voi. Ma la bellezza dei suoi tratti, i lineamenti del volto, l’eleganza della posa e insieme l’uso un po’ sfumato dei colori rendono il tutto indimenticabile.

La sirena, 1901. Che cosa fa questa sirena su uno scoglio? A cosa pensa? A qualche naufrago che ha amato oppure, molto più probabilmente, soltanto alla propria bellezza? Il tema delle sirene è un tema caro ai simbolisti, oltre che ai preraffaelliti; è il tema della donna fatale, della donna-serpente: un suo sguardo è sufficiente a pietrificare l’amante, una sua semplice parola a distruggerlo. In questo caso, però, il pittore non è arrivato a tanto: la sua sirena non ci vede e non ci sente, non sa nemmeno che esistiamo; è come intrappolata in uno specchio, in una dimensione parallela e senza tempo. I colori terrosi non fanno che aumentare quest’impressione di distanza.
Miranda. La tempesta, 1916. Ancora un altro esempio, se volete. Questa figura in piedi davanti a un mare tempestoso rappresenterebbe perfettamente l’idea di sublime già descritta da Burke e da Kant, e messa in versi da Lucrezio in un famoso passo del De rerum natura. Sennonché, a ben guardare, quella figura di donna non rappresenta un riferimento intellettuale, come era stato per gli autori citati, ma essenzialmente sentimentale, o di partecipazione empatica: non c’è sublime se non c’è distanza. Quella donna, perciò, è essa stessa parte integrante del misterioso naufragio. Ma chi c’è in quella nave? Chi stava aspettando la donna? Non lo sapremo mai, ovviamente. Però una cosa la sappiamo: se quella nave potesse affondare, affonderebbe anche la donna, certamente. L’intero quadro scomparirebbe, e noi d’un tratto ci troveremmo a fissare una parete bianca.