C’era una certa curiosità (almeno da parte mia, lo ammetto) per questo primo film della serie di sei che comporrà 6 passi nel giallo, serie Mediaset che ha l’ambizione di riportare in tv i fasti del giallo classico italiano degli anni ’70.
Diciamo subito che Presagi è molto lontano dal risultato sperato, nonostante l’attenta regia di Lamberto Bava che è senza dubbio la cosa migliore del film (e considerando che questo è l’episodio pilota della serie a questo punto non so cosa aspettarmi dagli altri).
Annalisa è una sensitiva cui capita di sognare eventi tragici.
Così quando sogna una bambina bionda con un impermeabile rosso inseguita da un inquietante predatore decide di andare dalla polizia a raccontare il fatto.
La cosa curiosa è che proprio in quei giorni una bambina è stata rapita veramente… solo che non si tratta di quella sognata dalla ragazza.
Le indagini partono soprattutto grazie ad Harry, che crede ciecamente alla sensitiva e prova a sfruttare le sue qualità per capirci qualcosa.
Quante sono le bambine rapite? Il mostro è ancora in giro? Rischia qualcosa anche Margherita, la figlia di Annalisa?
Io mi fermo qui ma avrei potuto tranquillamente raccontarvi l’intera trama nei dettagli perchè è talmente ovvia e scontata da far invidia alla Signora in Giallo (anzi, a ben pensarci è molto più telefonata questa).
Facile capire le mosse dei protagonisti, i destini delle vittime ed ovviamente chi è il cattivo… viene tutto fuori dalla presentazione ovvia dei personaggi.
Molto meglio quello che riguarda la regia di Bava.
Le sequenze dei sogni sono ben fatte e vagamente affascinanti, soprattutto le prime (poi sembra esserci un po’ di stanchezza). Clima cupo e colori sparati e inquietanti.
Anche la scelta di alcune inquadrature dimostra un certo stile registico riconoscibile.
Ma poi si crolla di nuovo sul doppiaggio, su alcuni personaggi davvero imbarazzante.
Andrea Osvart è come sempre molto elegante ma come sempre non è che sia molto espressiva.
Meglio però di Craig Bierko che sembra uscito da una serie tv (come infatti è).
Da qualche parte mi sembra di aver letto giudizi poco lusinghieri di Lamberto Bava sulla serie di cui avrebbe dovuto dirigere tutti i film e da cui si è invece un po’ sfilato… e qualcosa avrei dovuto intuire.