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I prezzi dell’uranio s’infiammano

Da Metallirari @metallirari

uranio

Durante la scorsa settimana i prezzi dell'uranio hanno strappato, raggiungendo i 30 dollari a libbra.

In una sola settimana l'incremento per l'uranio U308 è stato del 4,3%. Naturalmente il mercato si chiede cosa stia succedendo, anche in considerazione del fatto il volume degli scambi è aumentato.

Il mercato è stato investito dalla confusione generata dalle sanzioni russe, che hanno catalizzato l'attenzione degli acquirenti.

Ma la scintilla che ha infiammato il mercato dell'uranio è stata la controversia, che potrebbe tradursi in uno sciopero, dei lavoratori della Cameco.

La società canadese, la più grande al mondo nel mercato dell'uranio, sta trattando con i propri dipendenti in quanto i contratti collettivi sono scaduti a fine anno. Fino ad ora non è stato trovato alcun accordo e la scorsa settimana il 92% dei lavoratori ha votato a favore di uno sciopero che potrebbe iniziare alla fine del mese, se non verrà trovato un accordo.

Gli analisti prevedono che l'inizio dello sciopero, causando una perdita di volumi di metallo sul mercato internazionale, porterà ad una crescita dei prezzi dell'uranio e, nel contempo, ad una crescita delle azioni della Cameco.

Per gli investitori non è una sorpresa che le quotazioni dell'uranio abbiano cominciato a salire, piuttosto lo stupore nasce dal fatto che ciò non si sia verificato prima ("Il 2014 sarà l'anno dell'uranio").

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