Tutto ebbe inizio in Inghilterra nel 1955 per mano della giovane stilista Mary Quant, nella sua casa sulla King’s Road adibita a ristorante e boutique (Bazaar). Una giovane anticonformista, stravagante e ispirata dalla voglia di novità, che non voleva crescere e indossare vestiti da adulta. E’ proprio all’interno della sua boutique Bazaar che da' vita al rivoluzionario indumento, la minigonna, che venne ufficializzata solo nel 1965 con la sua prima apparizione proprio nella vetrina della boutique della stilista Quant. Dieci centimetri di tessuto sopra il ginocchio, diventati presto 20 e poi 25 cm e per la scelta del nome, la stilista si ispirò a un simbolo degli anni ’60 la “mini”, la vettura della casa automobilistica Austin.
La stilista Mary Quant
Libertà alla gambe con la minigonna! Il capo d’abbigliamento leggero avrebbe sostituito le pesanti gonne lunghe e scomode. Ma lo scopo principale della sua invenzione fu legato al senso di protesta ed emancipazione. Erano gli albori del femminismo e riappropriarsi del proprio corpo significava anche rivendicare il piacere di mostrarlo. Apprezzata da tutte le ragazze, la mini venne però ben presto osteggiata e criticata dalla società, compresi alcuni stilisti, e addirittura venne bandita in Cina. A indossarla per la prima volta fu la giovane ventenne inglese Twiggy, le cui foto, scattate con una Polaroid fecero il giro del mondo.
Twiggy in mini - 1966
Mary Quant con le modelle alla prova minigonna
Ragazze della Società Britannica protestano contro Dior - 1966
Tra alti e bassi, nel 1966 Mary Quant ricevette il titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per l’importanza rivestita dalla sua creazione nel mondo della moda. In Italia, dopo lo “scandalo” delle gemelle Kessler che nel ’61 misero in subbuglio il mondo televisivo con le loro lunghe gambe scoperte, la minigonna divenne il capo preferito dalle giovani cantanti di allora tra cui Rita Pavone, Caterina Caselli, Mina, Patty Pravo. Nonostante il cambio di rotta degli anni ’70 che rivide un ritorno delle gambe coperte da lunghe gonne, la mini non sparì totalmente. Se negli anni ’80 si affacciò timidamente sul mercato, fu negli anni ’90 a tornare alla ribalta grazie alle produzioni cinematografiche e televisive in cui le protagoniste indossavano svariati modelli di mini.
Gemelle Kessler - 1965
Patty Pravo - 1968
Per festeggiare i 50 anni della mini, Privalia, l’outlet online di moda e lifestyle numero 1° in Italia, dedica a questo capo evergreen un sondaggio condotto grazie alla partecipazione delle clienti donne dai 20 anni ai 55 anni. Dall’esame del sondaggio è emerso che 1 donna su 3 possiede almeno tre modelli diversi di minigonna e che è perfetta da indossare in qualsiasi stagione; tra le calzature da abbinare, gli stivali con o senza tacco rimangono al primo posto seguiti da ballerine e sandali flat. Infine, Privalia ha chiesto alle clienti chi, tra le celebrities più conosciute sa indossare e valorizzare al meglio questo capo d’abbigliamento e, in vetta alla classifica, risulta il nome dell’argentina Belen Rodiguez seguita dall’italiana Alessia Marcuzzi. Per l’autunno/inverno 15-16 via libera dunque a minigonne in pelle, a ruota e con applicazioni da indossare con parigine, décollettés a mezzo tacco, ankle boots, stivaletti bassi e gli immancabili cuissardes.
Miu Miu autunno/ inverno 15-16
Minigonna a pieghe ZARA autunno/inverno 15-16
Minigonna con applicazioni TopShop Unique autunno/inverno 15-16
Rodarte autunno/inverno 15-16
Minigonna con inserti MSGM autunno/inverno 15-16
Se ai tempi di Mary Quant la minigonna era un capo d’abbigliamento associato al senso di libertà, di comodità e di spensieratezza, indossato esclusivamente dalle giovani ragazze, oggi la minigonna è sempre più associata al concetto di “sex appeal” e indossata da tutte, giovani e meno giovani. Ad ognuna quindi il suo look, non dimenticando mai di non cadere nel cattivo gusto!