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I primi due giorni

Creato il 16 maggio 2010 da Musicamore @AAtzori

manifestazione

Ieri sera si è svolta  la seconda serata di manifestazione dei lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari contro il decreto Bondi. Tutto è filato liscio a parte  qualche  defaillance.
Venerdì una pioggia battente ci ha impedito di volantinare vestiti con abiti di scena come in programma. Lo abbiamo fatto tra la folla con gli ombrelli aperti e fiocchetto giallo appuntato sulle giacche (simbolo della cultura) , ma è stato comunque efficace. All’ingresso del teatro sono state esposte le ormai famosissime forbici, simbolo dei tagli alla cultura. Un monumento che, se ci dovessimo salvare da questo decreto , diventerà un simbolo nazionale.

forbici

Poi , prima dell’inizio del concerto, in programma  per la stagione sinfonica, siamo saliti tutti sul palco e, sottolineando che non abbiamo voluto far saltare il concerto per rispetto al pubblico, la collega Giuliana Carone ha spiegato quali fossero le motivazioni di queste manifestazioni, leggendo le parti più significative del decreto Bondi.
Ieri, secondo giorno, volevamo approffittare della festa della Polizia che si sarebbe svolta la mattina all’interno del teatro, (e che ci avrebbe permesso di incontrare politici e personalità sarde). Due  giorni prima di questo evento i colleghi sindacalisti hanno chiamato il capo della digos per chiedere se potevamo fare un piccolo concerto fuori dal teatro in segno di protesta ma hanno risposto che non era possibile. Il colonnello Gargiulo ha detto che non voleva vedere nessuno stato d’agitazione perchè era la festa della Polizia e per quel giorno il teatro era della Polizia.
Ieri mattina, verso le ore 10 è arrivato in Teatro e ha detto che bisognava togliere lo striscione e le forbici giganti che stavano all’ ingesso esterno, i colleghi gli hanno dato i numeri di telefono del Sovrintendente e degli altri dirigenti del teatro  ma loro non rispondevano allora hanno costretto i colleghi a smontare tutto, e ad un collega che si rifiutava, hanno voluto prendere i documenti.


nastro-giallo-fondo-bianco1

Dopo ci siamo messi d’accordo per volantinare in maniera pacifica ma quando è arrivato Gargiulo ha cominciato ad urlare e ad inveire dicendo che ci avrebbe fatto portare in questura; il tutto è stato fotografato e relazionato da un giornalista  presente.
Alla faccia della democrazia!!
Forse loro sono ancora al sicuro e forse nessuno toccherà i loro stipendi e di conseguenza le loro famiglie non correranno rischi di rimanere a bocca asciutta.
Molti colleghi del teatro, sono sposati tra loro ed hanno famiglia, qualcuno anche numerosa, con mutui di casa da assolvere e spese varie. Gli stipendi decurtati quindi saranno due!
Abbiamo ripetuto poi il volantinaggio  e la lettura del comunicato sul palco.
A me è capitato un episodio sconcertante da cui si è evinto che non tutti gli spettatori hanno capito bene le nostre proteste. Uno di questi, rifiutando il volantino mi ha detto che avrebbe fatto lui il taglio non rinnovando l’abbonamento dopo 30 anni, perchè era stufo di tutte queste manifestazioni.
Poveretto!!


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