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I problemi della Pallanuoto mondiale: Intervista a Tim Kendall

Creato il 31 luglio 2012 da H2opolo @edoardo_osti


I problemi della Pallanuoto mondiale: Intervista a Tim Kendall "La grande sfida della nostra pallanuoto è  di sfruttare al massimo la grande opportunità rappresentata dalla possibilità di ospitare le Olimpiadi. C'è sicuramente un aumento significativo di interesse per il nostro sport, nonostante la carenza di strutture e l'esiguo numero di persone coinvolte."

1. Ciao Tim. Vuoi presentarti ai nostri lettori?
Mi chiamo Tim Kendall e sono assistente allenatore della nazionale maschile di pallanuoto della Gran Bretagna. Il nostro allenatore è Cristian Iordache, rumeno, e attualmente lavora con noi come consulente un allenatore, Zoltan Kasas, cinque volte olimpionico (di cui tre medaglie d'oro in qualità di assistente allenatore dell'Ungheria). 
La nostra selezione è stata recentemente annunciata (vedi http://www.teamgb.com/news/water-polo-athletes-added-team-gb-london-2012). Mi trovi nel pieno della incredibilmente eccitante preparazione olimpica (vedi http://www.waterpoloplanet.com/HTML_Trevor_pages/tf49_Interview_Tim_Kendall_Great_Britain.html), quindi mi scuso se sarò sintetico, ma mi piacerebbe parlare nuovamente con te da qui nel prossimo futuro.
Mi sono formato nella pallanuoto britannica, a tutti i livelli e in molte città del Regno Unito, anche se principalmente a Londra. Mentre aprirò la strada a Zoltan sulla panchina durante i Giochi Olimpici, sono abbastanza fortunato da essere coinvolto nella loro preparazione e, possibilmente, nel loro lascito. Sono a capo del coinvolgimento della pallanuoto nell' Ambition Programme della squadra britannica, dedicato a quegli atleti e allenatori che hanno l'ambizione di gareggiare ai Giochi di Rio del 2016 (vedi http://www.teamgb.com/news/olympic-ambition-programme-athletes-coaches-announced).2. Nel mio blog parlo di problemi della pallanuoto italiana. Cosa ne pensi di questi articoli e delle relative soluzioni suggerite?
 E ' molto importante che si sollevino questi temi, rilevanti per tutti noi coinvolti in questo grande sport. Una cosa che mi ha incoraggiato poco tempo fa era l'evidente interesse del pubblico nelle prove olimpiche. Ho potuto vedere le reazioni della gente che non aveva mai visto prima il nostro sport: rapiti dalla sua potenza, velocità e forza.
Non è stata necessaria una presentazione particolare, a parte l'impostazione teatrale e l' ottima illuminazione dell' arena di pallanuoto messa a punto per l'occasione.
Per fare un confronto con il rugby, sport che da noi ha una precisa collocazione e i cui spettatori nelle gare di Premier continuano ad aumentare, io credo che la maggioranza di queste persone non hanno alcuna particolare padronanza delle regole per capire molte decisioni arbitrali, ma ciò sembra non fermarne la diffusione  (per inciso io non sono sicuro che anche la reale partecipazione sia in crescita
considerata la crescente consapevolezza dei rischi di infortunio presenti nel rugby).3. Quali sono i problemi della pallanuoto inglese? Sono simili a quelli che segnalo? Vuoi aggiungerne altri?
La grande sfida della nostra pallanuoto è  di sfruttare al massimo la grande opportunità rappresentata dalla possibilità di ospitare le Olimpiadi. C'è sicuramente un aumento significativo di interesse per il nostro sport, nonostante la carenza di strutture e l'esiguo numero di persone coinvolte.
Per quanto riguarda la preparazione, abbiamo una base di partenza piuttosto bassa dalla quale partire, dal momento che non abbiamo una nazionale vincente dagli anni Venti. 
Nel Regno Unito si trovano qualcosa come 12-15mila pallanotisti, in società relativamente piccole che coinvolgono egregiamente persone entusiaste, ma che hanno problemi relativamente a fondi e impianti.
Una delle questioni principali della nostra pallanuoto è come finanziare e costruire grandi club. Non ci sono vantaggi finanziari a sponsorizzare squadre sportive nel Regno Unito: quindi devono stare da soli sul mercato semplicemente attraverso sottoscrizioni. Nel nostro recente convegno nazionale, è stato pubblicato un rapporto avente come obiettivo il guardare al futuro della pallanuoto.  
Diverse raccomandazioni interessanti sono state fatte, compresa la creazione di diversi club di prestazioni sostenibili. Vedremo se saranno adottate, e di questo mi piacerebbe riferire più dettagliatamente  in futuro.  
E' interessante vedere come alcune imprese, per esempio "El Cuervo", facciano uso dei social media per presentare un restyling del nostro sport ( vedi   http://www.youtube.com/watch?v=68-9SEwbSSA&feature=plcp ). Ci siamo recentemente allenati presso il club di Montpellier, i cui recenti successi sono stati costruiti attorno all'immagine del loro sito web: http://www.montpellierwaterpolo.com/
4. Cosa ne pensi delle interviste a Giannouris e Tim Hartog?
Da queste interviste, è evidente quanto le principali sfide ci accomunino, indipendentemente dal livello dei rispettivi paesi.  

Abbiamo tutti bisogno di attirare un pubblico televisivo, ma nel Regno Unito abbiamo soprattutto particolarmente bisogno di dimostrare che siamo competitivi a livello internazionale e di rimanere tali.
5. Quali sono secondo te le cose da fare per risolvere i problemi dell pallanuoto internazionale?
E ˙ stato fantastico lavorare con Cristian, Zoltan gli ultimi due anni ( per non dimenticare l'eccellente English Institute of Sport S&C and Lifestyle coaches), e soprattutto è stato fantastico crescere insieme ai nostri atleti, ma non sono sicuro di avere già maturato l'esperienza che mi permette di rispondere a questa domanda.
Quello che vorrei dire è che giocatori e allenatori non dovrebbero mai dubitare di essere coinvolti in uno sport non solo fantastico da giocare, ma anche bello da vedere, se ben presentato e filmato.
Per promuovere lo sport, i suoi protagonisti, a partire da giocatori e allenatori, hanno bisogno di testimoniare i valori olimpici moderni come la sportività, il rispetto, l'apertura ai media e il piacere di partecipare. 
I valori del nostro team sono da ricercare nella prestazione, responsabilità, unità, orgoglio e rispetto: tutto contribuisce ad un obiettivo di performance generale. 
L' Ambition Programme di cui ho parlato mi offre l'opportunità di imparare da altri sport, e nel Regno Unito ce ne sono molti prosperi dal punto di vista prestativo, da cui attingere.  
Ad esempio, è interessante notare come i club di ginnastica siano economicamente sovvenzionati da palestre commerciali.
Prendere in considerazione altri sport mi aiuta anche apprezzare i punti di forza della nostra disciplina.  
Infine, vorrei cogliere l'occasione per dire che i nostri atleti che non sono stati selezionati per le Olimpiadi meritano grande rispetto e credito per lo sforzo profuso, e per l'indubbio ruolo di primaria importanza svolto nel tentativo di portare quelli selezionati oltre i loro limiti: Ben Alcorn, Craig Hammond, Laxton Dan, Mike Bourne, Richard Lawlor e Will Middleton. Spero e credo che continueranno a dare in futuro il loro contributo con il loro talento e applicazione.
 


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