I pupazzetti LEGO sono sempre più arrabbiati

Creato il 14 giugno 2013 da Leragazze

DI LAURA

E lo credo. Basta che si guardino intorno e l’ira monta. Questo se ci trovassimo in zona fantascienza, ma il riferimento del titolo ha a che fare con la vita reale, in particolare con l’espressione scelta dai creativi dell’azienda per le loro facce.

Il LEGO (ai miei tempi si diceva le costruzioni LEGO) è venduto in oltre 130 paesi e solo nel 2010 sono stati prodotti ben 36 miliardi di mattoncini. Se dovessimo fare una media, ogni abitante della Terra ne possiede 75. Dal 1975 l’azienda iniziò a mettere in vendita dei pupazzetti alti quanto quattro mattoncini con un sorriso enigmatico e la pelle gialla. Dal 1989 presentano differenti espressioni facciali e dal 2003 anche diversi colori della pelle, cominciando con il popolare giocatore di basket Shaquille O’Neal che è stato rappresentato con la pelle scura. Oggi infatti esistono tanti tipi di pupazzetti che fanno spesso riferimento a temi precisi: selvaggio West (i primi a possedere anche il naso), campioni del NBA, Harry Potter, Star Wars.

L’introduzione dei pupazzetti ha permesso ai bambini di mettere in scena le loro fantasie identificandosi con i protagonisti di esse.

Dove sto andando a parare con questa piccola storia del LEGO? Ovviamente nella nostra tanto amata Scienza Pacioccona. Degli Scienziati neozelandesi e polacchi, infatti, hanno voluto far valutare le espressioni dei pupazzetti, 628 in tutto, attraverso un questionario online cui hanno risposto 264 adulti. I partecipanti avevano il compito di categorizzarle all’interno di sei categorie (rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza e sorpresa) indicando il livello di intensità per ciascuna di esse. I risultati sono stati pubblicati su Proceedings of the 1st International Conference on Human-Agent Interaction, Sapporo.

L’emozione più riscontrata nelle faccine è la felicità (324), seguita dalla rabbia (192), e poi, distanziate, la tristezza (49), il disgusto (28), la sorpresa (23) e la paura (11). È stato rilevato anche che negli anni sono aumentate le espressioni arrabbiate e diminuite quelle felici. Infine, l’impressione dei ricercatori è che nel tempo siano cresciuti di numero i temi che hanno per base i conflitti, soprattutto dei buoni contro i cattivi.

Alla fine della dettagliata analisi gli Scienziati si chiedono quale impatto questa evoluzione dei pupazzetti LEGO possa avere sui bambini e sul loro modo di giocare. Purtroppo però non sanno darci una risposta, ma noi sopravviveremo ai loro dubbi nella convinzione che i bambini di ogni epoca si sono confrontati con la contrapposizione tra il Bene e il Male, basti pensare ai personaggi della Bibbia, della mitologia, agli eroi epici.

Ma se proprio vogliamo capire quali conseguenze dovranno patire i nostri figli per colpa dei pupazzetti LEGO potremmo sempre chiedere al Grande Capo Estiqaatsi, lui avrà senz’altro una risposta da darci.


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