suona così, più o meno, un articolo che mi è capitato di leggere questa mattina in rassegna stampa. per la precisione si parla della cronaca locale della piana di lucca. il collega luca della maggiora affronta la proposta del sindaco marchetti (comune di altopascio) di liberalizzare la prostituzione e aprire quatieri a luci rosse.
mi stupiscono i commenti, più o meno tutti quanti del tipo: bene, eviteremo che quelle povere ragazze stiano sole al freddo, eviteremo gli scandali, le obbligheremo a pagare le tasse ecc ecc
mi stupisco di come si parli della possibilità di esercitare il proprio lavoro in condizioni dignitose e confortevoli quasi si trattasse di una concessione, un qualcosa che viene benignamente (e paternalisticamente) accordato a una "classe di intoccabili femmina".
la prostituzione, purché esercitata nelle condizioni corrette, è un lavoro, né più né meno. e come i muratori hanno diritto a ponteggi decenti, caschi di protezione e altro equipaggiamento di sicurezza, come i poliziotti hanno diritto al giubbotto antiproiettile e allo sfollagente, come i vigili del fuoco ecc ecc così anche le prostitute hanno DIRITTO a locali adeguati, cure mediche, preservativi e tutto l'arsenale che serve ad avere a che fare col pubblico.
guardiamoci intorno: la sporcizia, la mostruosità, il degrado sono la muffa che cresce su ogni tipo di moralizzazione. togliamo quella, instauriamo buone prassi e con gli anni creeremo trasparenza e donne (e uomini) liberi.