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Oggi Io Scrittore ospita una tappa del Blogtour della blogger/scrittrice Annarita Faggioni ideatrice e curatrice, in collaborazione con altri blogger appassionati come lei, del sito Il Piacere di scrivere, un luogo letterario davvero bello e interessante.Potrete visitarlo cliccando qui e scoprirete come il sito si presenta, con queste parole che lo descrivono in modo chiaro e veloce: "Il Piacere di Scrivere è il punto di incontro per chi ama la letteratura e la scrittura da punti di vista differenti. Puoi essere un copywriter, un autore, un editor, oppure un lettore: questa è casa tua!"Comunque, Annarita qui fa una tappa del suo tour e noi l'accogliamo con piacere e interesse. Ci parlerà dei suoi "Racconti depennati" una raccolta di racconti, appunto, piuttosto originale: sono tutti brani che le varie giurie dei Concorsi ai quali Annarita ha partecipato, hanno poi deciso di scartare.... escludere... eliminare... beh, forse la parola esatta è proprio quella, "depennare"!Quello che più mi ha colpita è stata la volontà e l'ottimismo di Annarita, uniti forse ad una buona dose di fiducia in se stessa, per cui lei stessa ha deciso di pubblicarli autonomamente, piuttosto che piangersi addosso e inveire contro i Concorsi in genere per i suoi risultati ottenuti. Ecco qui che "I Racconti depennati" è divenuta una pregevole raccolta, il punto di forza di un'autrice che non si arrende ai primi ostacoli. Uno spunto e un consiglio vivido per tutti noi autori esordienti: MAI MOLLARE! FACCIAMO TESORO DI OGNI ESPERIENZA, SIA POSITIVA CHE NEGATIVA.E poi chi ha deciso che i racconti di Annarita siano davvero da "depennare"? Questo possiamo farlo solo noi lettori. Io ne ho avuto un piccolo assaggio, e devo dire che l' incipit non era niente male...Scommetto che vi sarete già incuriositi. Bene, ora vi lascio all'intervista con Annarita, dove lei ci spiegherà tutto con le sue stesse parole.
INTERVISTA1)Ciao Annarita, benvenuta su Io Scrittore blog.Volevo sapere, per cominciare, (è un po’ un rito nelle mie interviste) come nasce in te la passione per la letteratura e in particolare per la scrittura.
C'era una volta una bambina di quattro anni che non sapeva leggere. Guardava le figure dei libri e inventava delle storie basandosi su quelle figure, sognando un giorno di poter leggere quelle stampate sui libri.La bambina andò a scuola e, come tutti i bambini del mondo, imparò a leggere lì. A quel punto un libro solo non le bastava più: per lei un fascicolo sui dinosauri o un classico di Twain in edizione ridotta era lo stesso. La bambina sognava di poter scrivere un giorno le sue storie, magari non così belle, ma che altri bambini si sarebbero divertiti a leggere.Da quel giorno non sono mai cambiata.2)E’ un atto di grande consapevolezza, e se vogliamo anche di coraggio, portare all’attenzione di tanti lettori i propri racconti che sono stati appunto “depennati” in alcuni Concorsi Letterari. Non tutti lo farebbero, ma tu ne hai fatto un punto a tuo favore, oltre a dare una spinta motivazionale ulteriore agli esordienti, suggerendo loro di non arrendersi ai primi ostacoli. Parlaci di questo tuo progetto così generoso.Quando si parla di un libro (qualunque libro, non solo il proprio) sarebbe bene non parlare di progetti, investimenti su se stessi, successo e parole simili. Il mio è un voler aprire gli occhi prima miei, e successivamente quelli di un lettore che sta leggendo il mio libro.Con “I miei occhi” intendo quelli dell'autore esordiente, che ritiene la sua opera pessima solo perché scartata da case editrici/concorsi per linea editoriale o giudizio insindacabile.Con “Quelli di un lettore” intendo quelli di chi pensa di saper leggere solo leggendo qualcosa che è già stato accettato/diffuso da qualcun altro (editore, libreria, ecc.). Sì, è molto generoso e spesso frainteso, così come anche il blogtour, ma chi mi accusa di fare tutto solo per me non mi spaventa. Sono i fatti a dimostrare il contrario, anche nella mia attività di blogging.Sbaglierei se pensassi che i miei racconti sono ottimi, ho ancora molta strada da fare. Almeno ho fatto il primo passo e i primi lettori sono felici di aver acquistato il libro.3)Nei tuoi racconti affronti temi quali l’eutanasia, l’anoressia e altri importanti argomenti di carattere sociale e molto attuali. Ne parli essendoti documentata, oppure la tua esperienza riguardo uno o più di queste tematiche è stata vissuta proprio in prima persona?Mi sento fortunata ad aver vissuto solo l'emarginazione e non tragedie come quelle che ho raccontato nel libro.Ho sentito comunque il desiderio di parlarne senza quella “spettacolarità” caratteristica dai giornali, dai telegiornali, dai talk e dagli autori di turno pronti a vincere premi sui fatti di cronaca.Ho cercato di dare anima a qualcosa che possa dare speranza e una lieve carezza a chi, purtroppo, vive queste situazioni.4)A conti fatti, secondo il tuo personale percorso letterario, cosa ne pensi oggi dei Concorsi Letterari?Non faccio di tutta l'erba un fascio e NON penso che tutti i concorsi siano così. Sto semplicemente più attenta. Provo a riconoscere chi fa un concorso per auto-promuovere la propria attività e chi vuole davvero fare letteratura.Se c'è una cosa che ho imparato in questi tre anni di Piacere di Scrivere è che i concorsi non portano alla casa editrice prestigiosa o a far conoscere il proprio nome. Io stessa, pur non vincendo le competizioni alle quali partecipo, non sono proprio “sconosciuta” quando si parla di letteratura.Dirselo da soli è abbastanza facile... Spero abbiate modo di conoscermi per poter giudicare e dirmi voi a che punto sono.5)Ho avuto l’opportunità e il piacere di leggere il breve incipit del tuo racconto “Tu, mentre accarezzi i miei sogni, a cosa pensi?” e devo dire che mi piacciono molto in genere le storie ambientate oltre i nostri confini nazionali, per esempio a New York! (…). Ti capita spesso di prendere posti oltreoceano come sfondi alle trame o è stato “una tantum”?Dove mi porta l'ispirazione io vado, da Alivis a New York senza troppi problemi :). Se ci sarà occasione di scrivere ancora sulla cittadina del sindaco Di Blasio sarà un piacere...Scriverne.Bene Annarita, Io Scrittore blog ti augura tanta fortuna e consiglia vivamente ai nostri lettori di leggere e non depennare i tuoi “Racconti depennati”!Grazie per essere stata con noi. Buon lavoro!Grazie per lo spazio, Lucilla. Anche a te!
"I Racconti Depennati"SINOSSI “I racconti depennati” sono delle piccole perle, unite soltanto dal loro destino. Iniziano tutti dal concorso letterario di turno e vengono irrimediabilmente scartati dalle competizioni. Perché dovresti leggerli? Perché rappresentano un mosaico di emozioni differenti. Grandi temi (come l'eutanasia in “Tu, mentre accarezzi i miei sogni, a cosa pensi?”, oppure la situazione dei giovani laureati con “Il volo di carta”) si accompagnano a una scrittura semplice e leggera. Proseguendo la lettura, aumenta il livello dello stile e delle narrazioni: ancora la tematica sociale diventa l'ispirazione principale. La troviamo in “Dietro le mura della Contessa” e nel racconto sulfemmicidio. I temi scottanti diventano l'occasione per guardare al passato e, in ultima analisi, alla fantasia: da qui la favola di Janine, il rifugio nell'Antico Egitto con Iahmes e il dissacrante ultimo racconto di un mondo senza immaginazione e senz'anima, “Un gioco di pedine”, che ha dato origine all'intera opera. Buona lettura!
QUALCOSA SULL'AUTRICE ANNARITA FAGGIONIAnnarita Faggioni (19.10.1990). Dottoressa in Lettere e Cultura del Territorio con 110/110 e Lode, blogger e copywriter. Autrice nel 2011 della raccolta poetica in selfpublishing “Canto D'Inverno”, “I racconti depennati” è il suo primo libro in e-book. Compare in diverse selezioni editoriali di poesia con proprie liriche. Attraverso il suo portale “Il Piacere di Scrivere”, contribuisce al mondo della letteratura promuovendo iniziative per gli autori emergenti.
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