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Due draghi invadono il mondo degli umani. Da questo avvento sembra che l'equilibrio del mondo si stia per spezzare. Un giovane principe e un mago s'incontrano e uniranno le forze per sconfiggere un mago oscuro.
Deve essere difficile proseguire nello stesso lavoro di tuo padre (o anche madre) dimostrando di avere lo stesso talento soprattutto se vuoi fare qualcosa che ha cominciato lui. Soprattutto se lui è considerato, nel suo campo, un dio.E' questo il caso di Goro Miyazaki, figlio del più celebre e rinomato regista giapponese Hayao Miyazaki.Ebbene il figlio ha avuto l'ardire di debuttare alla regia con un film che ricorda per il graphic design dei personaggi e animali, per i fondali, per le tematiche, i film del padre.C'è da dire che per i disegni c'è sempre tutto lo staff dello Studio Ghibli e cosa più unica che rara, si usa pochissimo la grafica computerizzata. Anche se in alcune inquadrature è palese che non c'è la stessa cura del padre, come anche la cura verso i personaggi,anche se più volte mi sono meravigliata guardando i cieli. Inoltre immagino che il figlio sia cresciuto in quella atmosfera che si crea nei suoi film.
Il film s'intitola I racconti di Terramare tratto due libri (L'isola del drago e I venti di Earthsea) di un ciclo di cinque romanzi fantasy della scrittrice statunitense Ursula K. Le Guin che s'intitola Il Ciclo di Earthsea.Forse proprio perché questi due libri fanno parte di un ciclo più grande molte cose rimangono non chiarite.E' come se facessero Harry Potter partendo non dall'inizio.Immagino che si è cercato di riassumere in breve i libri facendo un film unico perché al momento non so di altri film riguardanti questo ciclo e credo proprio che, in tal caso, non ci sarà visto che la scrittrice non è rimasta per niente soddisfatta del lavoro di Miyazaki junior: sperava tanto che a dirigere ci fosse quello senior.Infatti lo stesso Hayao Miyazaki non riteneva il figlio pronto per dirigere un film d'animazione, che è stato convinto a dirigere il film dal produttore, e credo proprio che sia per il peso del nome che il film in Italia, a differenza del Giappone, non ha avuto un gran successo.Se però si tende a vedere il film proprio come un'opera prima, e lo è, senza considerare il nome si può giudicarlo un film di buona fattura seppure con dei difetti.
Per quanto mi riguarda, se il figlio vuole proseguire con questa carriera è bene che non tralasci niente.La miglior cosa però sarebbe quello di distinguersi, di cercare qualcos'altro, di staccarsi dall'ombra paterna.Solo così può realizzare film che siano completi.
N.B.: Molte delle informazioni le ho prese da Wikipedia
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