Cinque cose da fare per diventare un vampiro
Racconto di Laura Toffanello
Scritto su illustrazioni di Misstendo
Recensione di Rossella Gaudenzi
Alcune situazioni scabrose abbiamo l’idea di averle già sentite raccontare, viste o lette da qualche parte. Quelle che ci offre la campagna notoriamente bella, un volto oscuro e crudele in quanto custode di segreti raccapriccianti, fanno parte del repertorio – così Bernardo Bertolucci in Novecento e Niccolò Ammaniti in Io non ho paura.
In questo breve racconto di Laura Toffanello Dani è una bambina di dieci anni che ama girare per la campagna a bordo della sua Graziella, nei pressi di un modesto paese dal nome Case Bruciate, dai cui vicoli si affacciano le tradizionali figure del droghiere, del medico e la cricca di uomini di mezza età seduti al bar della piazza. Dani rifugge la gente, è introversa e schiva, fino a quando un richiamo la distrae dal suo vagabondaggio e la trascina in un casolare, uno dei tanti che costeggia in bici quotidianamente. Dal buio delle stanze della cascina emerge una bambina nuda, magra e diafana con le labbra impiastricciate di rossetto rosso. Stella. Per contrasto con l’oscurità di quel luogo, la bambina si chiama Stella. Presenze maschili a Dani ben note sembrano frequentare la casa e una donna scheletrica, che la bambina intravede inerte su un letto e con le braccia segnate, sembra essere l’aguzzina di Stella.
Le ragazzine riescono a comunicare con la vitalità della fanciullezza ma in un linguaggio che inizia a distorcersi, per diventare linguaggio della seduzione. È Stella che, come in un gioco, dà a Dani istruzioni sul come spogliarsi, mettere il rossetto, atteggiarsi. Così la vogliono – così dice – .Una bambina che con naturalezza camuffa l’orrore in gioco. Quali e quanti erano gli insegnamenti di Stella? Dani li ripassa mentalmente; forse è un tentativo per credere di scherzare, di fare la donna, quel tipo di donna che imita Stella. Stella che vive nelle tenebre come un vampiro, che come un vampiro ha le labbra intrise di rosso. Stella che, c’è da sperare, ancora non sa che i vampiri sono morti viventi.
Laura Toffanello è nata e vive a Torino. Si è laureata in Storia e critica del cinema. Finalista premio Solinas Storie per il cinema 2010, ha studiato con Guillermo Arriaga, Jean-Claude Carrière, Elizabeth Strout, Naomi Kawase.
Misstendo è nata a Rimini nel 1982 come Francesca Popolizio. È appassionata di segni, graffi e macchie che raccontano storie. Negli anni ha sporcato tanti fogli, alcuni pubblicati su cataloghi e riviste. Ha collaborato con altri disegnatori. Ora vive a Bologgna e stalavoranbdo al suo primo libro. Qui il suo portfolio: http://misstendo.tumblr.com/
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