In questi giorni si fa un gran parlare dei Radicali Italiani...certo ne hanno combinate parecchie. Quando ero piccola mi sembravano dei coraggiosi Don Chisciotte: sempre pronti a schierarsi su battaglie che sembravano perse in partenza. E devo dire che in quel periodo li ammiravo parecchio: mi sembrava che avessero più a cuore il bene superiore piuttosto che il loro tornaconto personale. Poi sono venuti gli anni in cui hanno raccolto firme su ogni possibile tema, hanno raccolto firme per ogni possibile referendum facendo sì che alla fine l'istituzione stessa del referendum perdesse significato. Non credo che sia colpa loro il quorum dei referendum non sia stato raggiunto per molti anni ma sicuramente loro hanno abusato dello strumento referendario.Il motivo per cui i radicali non mi piacciono comunque deriva dal loro trasformismo politico: si erano alleati con il Polo della Libertà nel 1994, per poi fondare la Rosa nel Pugno coi socialisti e far parte del secondo governo Prodi nel 2006, e poi entrare a far parte delle liste del PD nel 2008. Insomma si sono fatti tutto l'arco del Parlamento. Aggiungiamo poi che coi radicali hanno iniziato a fare politica due geni del trasformismo politico: Francesco Rutelli e Daniele Capezzone. E detto questo a molti potrebbe pure bastare...La cosa che come elettrice e militante del PD mi indispone moltissimo è che i radicali pur facendo parte del gruppo parlamentare del PD votino sempre per conto loro come è avvenuto per la fiducia al ministro Romano in cui si è astenuto o all'ultima bravata di giovedì, in cui unici di tutta l'opposizione i cinque deputati radicali si sono presentati in aula, e di venerdì quando hanno permesso al governo di Berlusconi di avere il numero legale alla prima chiama alla Camera. La realtà è che in fondo io non sono arrabbiata coi Radicali: voglio dire che da un gruppo politico che vive sulle bizzarie e sui continui scioperi della fame di Pannella non ci si può aspettare altro che plateali spettacoli e prese di posizione. I radicali sono talmente presi dai loro grandi ideali dall'amnistia, dalla moratoria per la pena di morte...sono come quelli che mentre si sta commettendo un omicidio urlano perchè qualcuno ha parcheggiato le auto in divieto di sosta.Io sono arrabbiata coi vertici del PD: questa è la dimostrazione che se accordi si devono fare si devono fare sui programmi e non sulle poltrone! Se accordi ci devono essere gli accordi devono essere fatti sull'idea di sviluppo che si ha per l'Italia, e non sul tutti contro Berlusconi!E questo l'opinione pubblica, gli elettori lo sanno, lo hanno capito se è vero che voterebbero per una coalizione di centro-sinistra ma sono preoccupati per la tenuta di un eventuale governo. Il PD dovrebbe dimostrare a queste persone di essere un partito maturo che ha capito gli errori fatti in passato. A sentir parlare la dirigenza di alleanze strane persino con Fini non sembra che sia così...Magazine Società
In questi giorni si fa un gran parlare dei Radicali Italiani...certo ne hanno combinate parecchie. Quando ero piccola mi sembravano dei coraggiosi Don Chisciotte: sempre pronti a schierarsi su battaglie che sembravano perse in partenza. E devo dire che in quel periodo li ammiravo parecchio: mi sembrava che avessero più a cuore il bene superiore piuttosto che il loro tornaconto personale. Poi sono venuti gli anni in cui hanno raccolto firme su ogni possibile tema, hanno raccolto firme per ogni possibile referendum facendo sì che alla fine l'istituzione stessa del referendum perdesse significato. Non credo che sia colpa loro il quorum dei referendum non sia stato raggiunto per molti anni ma sicuramente loro hanno abusato dello strumento referendario.Il motivo per cui i radicali non mi piacciono comunque deriva dal loro trasformismo politico: si erano alleati con il Polo della Libertà nel 1994, per poi fondare la Rosa nel Pugno coi socialisti e far parte del secondo governo Prodi nel 2006, e poi entrare a far parte delle liste del PD nel 2008. Insomma si sono fatti tutto l'arco del Parlamento. Aggiungiamo poi che coi radicali hanno iniziato a fare politica due geni del trasformismo politico: Francesco Rutelli e Daniele Capezzone. E detto questo a molti potrebbe pure bastare...La cosa che come elettrice e militante del PD mi indispone moltissimo è che i radicali pur facendo parte del gruppo parlamentare del PD votino sempre per conto loro come è avvenuto per la fiducia al ministro Romano in cui si è astenuto o all'ultima bravata di giovedì, in cui unici di tutta l'opposizione i cinque deputati radicali si sono presentati in aula, e di venerdì quando hanno permesso al governo di Berlusconi di avere il numero legale alla prima chiama alla Camera. La realtà è che in fondo io non sono arrabbiata coi Radicali: voglio dire che da un gruppo politico che vive sulle bizzarie e sui continui scioperi della fame di Pannella non ci si può aspettare altro che plateali spettacoli e prese di posizione. I radicali sono talmente presi dai loro grandi ideali dall'amnistia, dalla moratoria per la pena di morte...sono come quelli che mentre si sta commettendo un omicidio urlano perchè qualcuno ha parcheggiato le auto in divieto di sosta.Io sono arrabbiata coi vertici del PD: questa è la dimostrazione che se accordi si devono fare si devono fare sui programmi e non sulle poltrone! Se accordi ci devono essere gli accordi devono essere fatti sull'idea di sviluppo che si ha per l'Italia, e non sul tutti contro Berlusconi!E questo l'opinione pubblica, gli elettori lo sanno, lo hanno capito se è vero che voterebbero per una coalizione di centro-sinistra ma sono preoccupati per la tenuta di un eventuale governo. Il PD dovrebbe dimostrare a queste persone di essere un partito maturo che ha capito gli errori fatti in passato. A sentir parlare la dirigenza di alleanze strane persino con Fini non sembra che sia così...Possono interessarti anche questi articoli :
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