Magazine Cinema

I registi di Venezia 71: Abel Ferrara

Creato il 03 settembre 2014 da Nicola933
di Viviana de Lillo I registi di Venezia 71: Abel Ferrara - 3 settembre 2014

Di Viviana de Lillo. In questi giorni si svolge la 71esima edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica a Venezia. Ogni giorno, fino alla conclusione della manifestazione, Giornale Apollo proporrà un approfondimento su uno dei registi in concorso. In questo articolo vi presentiamo Abel Ferrara.

Abel Ferrara

Abel Ferrara

Nato il 19 Luglio 1951 nel Bronx, New York, Abel Ferrara vanta origini irlandesi e italiane. Ancora adolescente conosce al liceo un altro ragazzo appassionato di cinema, Nicholas St. John, destinato a diventare sia un suo grande amico che il suo più fidato sceneggiatore. Insieme, i due, oltre a formare una band di scarso successo, iniziano a collaborare ad una serie di cortometraggi in Super8 e in 16mm principalmente incentrati sul dissenso nei confronti della Guerra del Vietnam, tra cui ricordiamo Hold-up (1975) e Could This Be Love (1975).

Il 1977 è l’anno di Nine Lives of a Wet Pussy, film hardcore, girato sotto lo pseudonimo di Jimmy Boy L., che dà il via ad una serie di lavori a basso costo in cui i due dicono la loro sul sesso e la politica. Traendo ispirazione dal genere d’exploitation, Ferrara gira la suo prima vera pellicola intitolata The Driller Killer, un horror in cui si narrano le gesta di un pittore impazzito che, munito di trapano a pile, va in giro ad uccidere barboni in strada e tutti quelli che ostacolano la sua vena artistica. Realizzato con un budget minimo ed interpretato dallo stesso Ferrara insieme ad un cast di attori non professionisti, il film riesce ad ottenere una piccola distribuzione che, grazie al passaparola degli appassionati del genere, riscontra l’entusiasmo del pubblico più giovane.

Il film successivo, L’angelo della vendetta (1981), smorza la violenza esplicita caratteristica dei lavori precedenti a favore di una regia più sobria attraverso cui viene raccontata la sete di vendetta di una ragazza sordomuta che, dopo aver subito uno stupro, spara a tutti gli uomini che incontra (celebre la scena in cui la ragazza, vestita da suora, estrae la pistola ad una festa in maschera).

Zoë Lund (Thana) in una scena de L'angelo della vendetta (1981)

Zoë Lund (Thana) in una scena de L’angelo della vendetta (1981)

Nel 1984 Ferrara gira Paura su Manhattan, in cui la protagonista, una spogliarellista tossicodipendente interpretata da Melanie Griffith, deve fare i conti con un maniaco che passa il tempo a sfregiare le donne nei vicoli di New York. Il film viene duramente censurato e, nonostante vantasse un budget cospicuo, non ottiene dei risultati convincenti. Ferrara decide così di prendersi una pausa, lavorando, tra il 1984 e il 1986, per la televisione americana. Amico del collega Michael Mann, produttore del telefilm Miami Vice, Ferrara accetta di dirigere due episodi della serie (Gli invasori della casa e Una donna senza onore) e l’episodio pilota di Crime Story – Le strade della violenza, oltre che il film tv Il gladiatore (1986).

Dopo la parentesi televisiva, Ferrara ritorna al cinema con due film sfortunati, China Girl (1987), una rivisitazione dell’amore shakespeariano di Romeo e Giulietta ambientato a Little Italy e Oltre ogni rischio (1988), tratto da un romanzo di Elmore Leonard, entrambi incapaci di soddisfare il pubblico.

L’anno successivo riprende la collaborazione con il suo vecchio amico sceneggiatore Nicholas St. John in occasione del gangster movie King of New York, interpretato da Christopher Walken, seguito da tre film che andranno a formare quella che verrà chiamata la “Trilogia del Peccato“. Con Il cattivo tenente (1992) Ferrara stila il ritratto di un poliziotto di New York, interpretato da un Harvey Keitel all’apice del talento, alla ricerca di due maniaci che hanno violentato una suora in Chiesa, facendo un percorso interiore che da peccatore inarrestabile lo porterà alla redenzione.

Gli stessi temi sono affrontati in Occhi di serpente (1993), dove sempre Harvey Keitel interpreta un regista travolto da un tempestoso rapporto con i due attori, interpretati da Madonna e da James Russo, del film che sta girando. Come conclusione della parabola sul peccato e sull’espiazione delle colpe, Ferrara dirige The Addiction (1994), un horror molto sui generis, dove una studentessa di filosofia, morsa da un vampiro, divenuta consapevole che la vita è anzitutto aggressione e volontà di annullamento di ogni altro essere vivente, si abbandona incondizionatamente al peccato. Questo periodo è tra i più gratificanti per il regista, tanto da convincerlo a tentare anche la strada della fantascienza con il remake de L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel, Ultracorpi – L’invasione continua (1993).

Lili Taylor (Kathleen Conklin) in una scena di The Addiction  (1995)

Lili Taylor (Kathleen Conklin) in una scena di The Addiction (1995)

Il 1996 segna l’ultima collaborazione tra Ferrara e lo sceneggiatore Nicholas St. John in occasione di Fratelli, opera presentata in concorso a Venezia senza riscuotere troppi consensi. Negli anni successivi dirige varie pellicole tra cui ricordiamo Blackout (1997), l’episodio Love On A Train (1997) inserito nel collettivo Subway Stories – Cronache metropolitane, New Rose Hotel (1998) e Il nostro Natale (2001). Nel 2005 affronta i temi della religione e della spiritualità, a lui sempre cari, con Mary dove Juliette Binoche è una moderna timorata di Dio, che in preda ad una crisi mistica fugge a Gerusalemme. Nel 2007 Ferrara gira Go Go Tales dove racconta il fallimento di un locale di lap-dance con toni da commedia nera. Successivamente cura il documentario Chelsea On The Rocks, presentato a Cannes, dove ripercorre le tappe dell’hotel degli artisti e con Riccardo Scamarcio porta sul grande schermo un romanzo di Giuseppe Ferrandino, intitolato Pericle il Nero (2007). Negli ultimi anni ha diretto Napoli Napoli Napoli (2009), 4:44 Last Day On Earth (2011) e Welcome to New York (2014).

Il suo ultimo lavoro è Pasolini (2014), attualmente in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

La pellicola narra la vita dell’intellettuale, giornalista, scrittore nonché regista italiano Pier Paolo Pasolini, una delle maggiori personalità artistiche del Ventesimo Secolo, ucciso nel 1975 in circostanze tuttora misteriose. Il ruolo di protagonista è stato affidato a Willem Dafoe mentre nel cast figurano anche Riccardo Scamarcio, Ninetto Davoli, Valerio Mastandrea, Maria de Medeiros, Adriana Asti e Salvatore Ruocco.

Qui il programma di Venezia 71.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :