I regni del Karaoke

Creato il 20 luglio 2012 da Cren

Mai entrato in un locale di karaoke ma è impressionante vedere quanto è diffuso e popolare in Asia, alcuni lo considerano uno degli elementi di maggior influsso culturale proveniente da lì. In effetti l’invenzione delle prime macchinette se la spartiscono un filippino e un giapponese (Roberto de Rosario e Daisuke Inoue, entrambi nei primi anni settanta. In Birmania, Tibet, Cina, e in tutto il Sud-est Asiatico il karaoke è diventato parte della cultura dei diversi paesi, soppiantando quelle tradizionali. Anche nei matrimoni, in Asia, spettacolari e costosi, qualche ora di karaoke è obbligatoria.

Un grande business che spazia dalla produzione di film e canzoni, pirateria, prostituzione. Nell’evoluzione dei locali, oltre alle grandi bevute, giochi d’azzardo, sono state aggiunte hostess e service girls: il pornaoke. In tanti film in Asia si vedono banditi, malavitosi, boss della mala nei “room salon” a fare affari, giocare d’azzardo, bere come spugne, circondati dalle showgirls, provocando imitazione nei giovani. Business enorme, per esempio nella sola Hong Kong girano USD 160 mio annui; qui c’è il Red MR che raccoglie centinaia di canterini tutte le sere, stanno insieme, si divertono, fanno casino.

Lo stesso avviene in aree più distanti, come sulla Via della Seta, a Bishkek (Kirghizistan) dove sta esplodendo, pur lontano da cinesi e filippini che sono i più affezionati, la moda con una decina di locali aperti nell’ultimo biennio. In Cina, nella loro ansia di controllo, sembra abbiano piazzato delle scatole nere nei locali per controllare e allertare, da remoto, la polizia se è suonata musica illegale o video porno. In genere si suonano musiche locali ma si arriva a sentire coreani o cambogiani che cantano Modugno e Sinatra. Le comunità del sud-est asiatico e cinesi in giro per il mondo si ritrovano nei karaoke e, qualcuno, ha scritto che è un modo di difendere la loro identità. In India stanno provando ad usarlo come strumento per insegnare a leggere.

In questa grande varietà qualcuno segnala come il fenomeno stia un po’ derivando con immagini e storie sempre più violente, con conseguenze sull’educazione dei più giovani e impallati. In Cambogia è di gran moda fra gli adolescenti il video karaoke Min Arch Merl Bong Chir (non posso sopportare che tu soffra) che, come altri, con sangue, botte, ammazzamenti e sesso, sta soppiantando quelli sdolcinati. E’ dovuto intervenire il Ministro della Cultura per cercare di regolarizzare il settore, far registrare i produttori e vietare i film più violenti.


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