Magazine Atletica
(Mesi fa)
Io: "Carla che ne diresti se a meta' agosto andassi a fare un IM in Inghilterra? Una puntatina di una settimana, giusto per staccare... Eppoi, ho proprio voglia di fare un altro IM con una bici facile!"
Carla: "Sei sicuro? Ma l'Inghilterra non e' tutta su e giu'?"
Io: Si, e che sara' mai? Io ho problemi con le salite toste, non con le salitelle... Eppoi, dai, e' il primo anno che lo fanno intero, dopo 4 di half IM. Vedrai, faro' faville!"
Sherborne-Yeovil (Inghilterra) 21 agosto 2005 - A "WOLFS IRONMAN", un Ironman da lupi.
17 agosto 2005: Eccoci qua, in aeroporto, pronti per partire con un volo EasyJet alla volta di Londra (Stansted) da cui con un auto ci dirigeremo a Yeovil, 280 km da Londra, dove abbiamo prenotato via web un hotel, il Greystones Court Guest House. Purtroppo un fornelletto bruciato ci ha messo lo zampino, e il volo ritarda due ore. Vabbe', arriveremo alle 20, e quando saremo la' vedremo il da farsi. Per fortuna gli inglesi sono larghi nei tempi di percorrenza e le 4 ore di auto pronosticate da Peter sono larghe. Un po' in velocita' (grazie anche all'enorme Pegeout noleggiata e alle strade quasi tutte a doppia corsia), alle 23 siamo gia' a Yeovil, senza pero' la piu' pallida idea di dove sia il Greystones,
ma Peter e' molto gentile e viene a prenderci fuori dall'ospedale, dove ci eravamo fermati. L'hotel e' discreto, la camera ha 4 letti, uno matrimoniale, ampio e confortevole, il bagno un po' datato, ma visto che qui non abbondano gli alloggi (specie in periodo IM) e' oro colato. E' troppo tardi per mangiare stasera, pero'.
18 agosto 2005: e' gia' giovedi, e quindi abbiamo poco tempo: subito andiamo al TRIUK, il piu' grande negozio di Triathlon al mondo, per farmi rimontare e mettere a punto la bike. Eppoi via, per il sopralluogo delle zone cambio, del lago e del traguardo. Yeovil dista ca. 8 km da Sherborne, ne e' separata dalla famigerata Babylon Hill, una collina che fa parte del percorso a piedi, e se all'andata puo' filare liscia al ritorno (32, 33imo km) puo' uccidere le speranze di un aspirante finisher. Risalta il fatto che il castello di Sherborne fa da sfondo all'arrivo, e di fronte ha un prato sterminato dove atleti (e non solo) potranno posteggiare confortevolmente l'auto, a non piu' di 50 (cinquanta!) metri dall'arrivo.
Fa un bel fresco, la temperatura -secondo il meteo- fino a martedi non salira' oltre i 22, e stara' spesso sui 13/14. E' prevista pioggia sabato, ma non domenica. Il lago poco distante gia' brulica di atleti. Beh, per forza: si puo' nuotare solo dalle 9 alle 10, per non disturbare oche e cigni (davvero). E alle 10 le canoe invitano i ritardatari a sbrigarsi. Il lago (almeno quello) ha una temperatura costante di 17 gradi. Dopo aver visionato l'expo (manca il meccanico!), un classico dell' IM, mi registro (rigorosi i controlli di identita'!). Un banchetto, appunto, per il controllo di identita' ("Passport on the hand, please!") con distribuzione del pendente che reca il nome.
Di fronte distribuiscono la busta con pettorale (2),
cuffia per il nuoto, spillette, chip, numero per la bici e relativi fermagli, sacche "SWIM" (bianca) "BIKE" (blu) RUN" (rossa) e le relative etichette. Ed anche quella per il casco. Infine con la chiusura del braccialetto in plastica al polso
si e' a tutti gli effetti "Aspiranti Finisher IM UK". Ancora di fronte per il ritiro del pacco gara che comprende sacca personalizzata, DVD Spinerval per lo spinning, il numero attuale di 220 Triathlon, la bibbia del triathlon inglese, un cappellino da ciclista, ed infine il programma. La burocrazia italiana ha fatto scuola.
Faccio notare che il chip non ha la fascia, per cui non ho proprio idea di come poterlo attaccare alla caviglia, e dopo un attimo di smarrimento gli inglesi ringraziano e troveranno la soluzione. E dunque partiamo per una bella ricognizione in auto del percorso in bici. Il percorso si snoda a sud, nel Dorset in due anelli molto ondulati ma non impegnativi, l'unica difficolta' e' Lyon Gate, una salita abbastanza lunga (2 km?) con una pendenza di ca. il 6% (sembra). Per il resto il tempo di alzarsi sui pedali e' gia' si scollina. Certo che dare una "pareggiatina" a tutte queste colline..... La strada che collega i due circuiti (ciascuno di 2 giri) e che ripassa da Sherborne e' facile, ma stretta, e bisogna fare attenzione, qui si tiene la sinistra.
Il giro del Sommerset e' bastardo forte. Le salite si allungano, e quando sembrano finite si sale ancora. A strappi, anche. Praticamente inutile avere una bici da triathlon (crono) se non si e' Pro o molto esperti. Ed anche le discese sono ripide, ed alcune passano fra i paesi, con curve secche. Il fondo e' buono ovunque, ma la grana dell'asfalto e' grossa, e bisogna fare attenzione ad alcuni inserti di asfalto che creano gradini infidi.
Note a margine: il cibo e' la nota dolentissima degli inglesi. Stamattina, in hotel abbiamo provato la "full english breakfast". Uovo fritto, cipolla fritta, fagioli al pomodoro, fette di pane tostate e fritte, salsicciotto. Sto ancora digerendo . Da Dorchester, in fondo al giro del Dorset abbiamo puntato al mare, che dista una decina di chilometri, a Weymouth, e arrivati al faro dell'isola di Portland (collegata da un ponte alla terraferma)
abbiamo pranzato (?) a base di insalata di gamberi conditi da una salsa improbabile e patatine fritte. Ottime, certo, ma non proprio per un IM.
Alla sera ci avventuriamo per Yeovil alla ricerca di un ristorante, ma siccome sono passate le 9, hanno gia' trasformato i ristoranti in pub, e quindi dopo un po' siamo quasi rasseganti ad un take away indiano o al pizza Hut. Ma nei pressi c'e' un ristorante italiano, Il Tamburino. Vabbe', meglio che niente... Ed invece, sorpresa delle sorprese si mangia realmente italiano! La pizza sa di pizza, il pomodoro di pomodoro, la pasta di pasta. Diamine, ci torneremo tutte le sere, vi basta come giudizio?
19 agosto 2005: -2. Oggi provero' il lago, e quindi levataccia. Il lago si presenta torbido, ma la presa nella nuotata e' buona. Faccio una quindicina di minuti, giusto per prendere qualche riferimento, ma alle 6 (orario previsto per la partenza) non sara' ancora buio? Bah, lo vedremo. Poi, con la bici faccio una trentina di minuti, giusto il tempo di congelarmi e tornare indietro (in gara ci vorra' una magliettina della salute, sotto la divisa, ed anche i manicotti, altroche'!). Dopo facciamo un giro a piedi per Sherborne, caratteristica citta', e poi torniamo all' hotel, devo preparare le sacche eppoi stasera c'e' il Pasta Party.
Nelle sacche decido di abbondare: quindi eccedo in maglie della salute, e in gel. Non si sa mai. Il Pasta Party, invece, sara' uno schifo, la cosa peggiore: un panino uno, un piatto di pasta, parte stracotta parte cruda, al pomodoro o in bianco, mele neozelandesi. Pepsi o acqua. Mezzora e siamo gia' fuori. Ah, il pasta party brasiliano, che sogno....
20 agosto 2005 -1. Oggi (piove, come da previsioni) c'e' il "mandatory" (obbligatorio) briefing, dove ci raccontano le stesse cose di ogni IM: Il divieto di drafting (che significa stare in scia nel ciclismo: nell'IM e' -per fortuna- vietato) vi richiameremo la prima volta, alla seconda vi daremo 8 minuti, alla terza vi squalifichiamo. Ma lo saprete al ritiro della sacca rossa, ovvero quando dovreste iniziare a correre. Cosa mettere nelle sacche, come avviene la partenza e come ci si muove nella zona cambio/transition. Nulla vicino alle bici, solo casco e/o scarpe, che si possono mettere anche nelle sacche. Divertitevi e buona fortuna. Fino alle 18.00 si potra' mettere la bici in zona cambio, e dopo il briefing provvedo anche io, al limite aggiungero' qualcosa domattina.
21 agosto 2005 "the day". La TZ (Transition Zone) apre alle 4.00, e per stare un po' larghi ci svegliamo alle 3 e 15. Ci eravamo fatti preparare fette di pane da scaldare, marmellata, latte e la macchina del caffe', mentre ieri sera Carla ha preparato un paio di etti di pasta, in bianco. Ed infatti con una efficienza incredibile tutto e' pronto con bigliettini delle istruzioni... Alle 4.15 sono in TZ.
Fa un freddo boia, e' buio e il lago e' ricoperto di nebbia. Per fortuna che avevo ricoperto la bici con sacchetti, sono bagnate fradice, l'umidita' e' altissima. Solo con un escamotage riesco a riaccedere alle sacche, strettamente vigilate: oh, devo infilarci il GPS!, ma ne approfitto per metterci qualche altro busta di gel.
Alle 6 non si parte.
La nebbia e' ancora fitta. Siamo pronti, in muta, tutti. Pro compresi. il freddo pungente ci fa rabbrividire dentro le mute ben allacciate. Saltelliamo, ci muoviamo ma inutile, il freddo umido inglese penetra nelle ossa. Intanto sorge il sole, ma e' velato. Alle 7 forse uno spiraglio, dalla zona cambio andiamo a riva. Macche', una finta.
Staremo in riva fino alle 8 (avro' modo di salutare ancora Olaf Sabatchus)
quando il sole alto e un tepore appena accennato sgombrano la nebbia dal lago. La partenza e' in acqua a ca. 100m dalla riva, e i pro sono li', a pochi metri. 8.06, un fischio... si parte? No, si....... No! Tutti indietro, di nuovo. 8.11 la tromba, eccheccavolo!.. Ora si', si parte!
Mi distendo bene, sono avanti e godo di una buona scia. Il primo giro sto bene, grazie anche alla beretta in neoprene che mi scalda, e le braccia lavorano bene. Il primo giro lo finisco in 35 minuti. Il secondo giro ho meno scia, ma comunque esco dall'acqua in 1:19':39".
Spendo 9':51" in zona cambio: ci si deve vestire, fa ancora molto freddo. E rovinarsi un IM per non aver messo una maglia mi sembrerebbe una beffa. La partenza in bici e' caotica, siamo in tanti e per i primi chilometri mi faccio prendere dall'entusiasmo, e sono spesso steso sulle appendici.
Forse esagero, ed al secondo giro mi rilasso un po'. Quando ripasso da Sherborne mi fermo un po' da Carla: ho percorso 108 chilometri in 4:10'. Non male, per me. Sono gia' un po' stanco, e non immagino quanto mi stia aspettando, percio' faccio un pensierino ad un buon tempo nella frazione. Il primo giro a nord, del Sommerset e' una sofferenza, La mia media oraria in breve precipita da 26,7 km/h a 26, 25.... 24 km all'ora! Piantato. Alla fine impieghero' altre 3:50' per fare 72 km! Saranno 8:00:15 (e 183 km, alla media di 22,9 km/h). Una vergogna.
Ma non mollo. Ci mancherebbe! Siccome ho giurato (con le dita incrociate :-)) che non sarei piu' venuto qui, se non lo finivo sarei dovuto tornare, e quindi, anche a costo di metterci 17 ore, lo avrei finito! Infine, le feed station, i rifornimenti (nell'ordine: Acqua, Gatorade, Pepsi, Power Gel e Power Bar, Banane e Acqua di nuovo), gestiti da soci del Rotary Club un po' rimbambiti, ma contando che -oltretutto- sono a mano sinistra non e' andata malissimo, quando proprio avevo bisogno (un paio di occasioni) mi sono fermato per riempire le mie borracce.
Cosi' dopo altri 11:43 spesi nel secondo cambio (per cambiarmi, soprattutto l'intimo), parto per la maratona: un giro unico di 42,2 km, un delirio, per un IM.
Primo perche' non e' possibile che su tutto il percorso e per tutto il tempo ci sia pubblico e supporto. Secondo perche' fino al "roundabout", all'inversione di meta' percorso e' lunghissima. Terzo, rivedro' Carla solo all'arrivo, e quindi non potro' usufruire di un eventuale aiuto mentale o oggettivo. Comincio corricchiando come in Brasile, ma stavolta le gambe girano. Fino a Monteacute house (il roundabout dei 21 km, 2:38:32) alterno corsa a camminata, soprattutto in salita, ma ho ottime sensazioni. Peccato che sia anche il percorso di corsa tutto su e giu', come quello in bici.
Macino chilometri, e dopo i primi 21 sto proprio bene! Anzi, se corro, sto bene. Se cammino mi fanno male le gambe! Allora corro, corro, recupero atleti (almeno 50). A Yeovil passeremo per dei giardinetti che sono completamente al buio, ma non importa, e quando arrivo a Babylon Hill (buio pesto anche qui) mi permetto di correrla quasi tutta! Verso l'arrivo conosco qualche atleta, chiacchierando un po'. Poi, tutto diventa confuso..... Bandiera italiana al vento, urlo CARLA SONO QUIIIIIIIIII! Le luci, il castello, i flash, il traguardo. La medaglia al collo, un altro flash... Chiudo la maratona in 5:12:26 per un tempo totale di 14:53:56! Incredibile, ho abbattuto le 15 ore.... Incredibile soprattutto dopo le 8 ore della bici.
Poi tutto riprende forma. Una bella litigata per fare entrare Carla nella zona riservata, un te, la maglia di Finisher, (un altro te) l'idromassaggio, un bel massaggio alle gambe, e tanta pizza di Domenico (Tamburino)... E alle 2 sono in hotel. Hey guys, I'm 3-times Ironman!
22 agosto 2005, the day after (scusate la citazione abusatissima). Un po' di acquisti all'expo, tanti saluti, specialmente al gruppo di sardi che si e' ottimamente comportato (ciao C.A.M.!) eppoi via, a visitare un allevamento di gatti Turchi Van, dove Carla stava perdendo la ferma intenzione di non acquistarne uno.
Al ritorno abbiamo anche il tempo di vedere Stonehenge, e ne rimaniamo affascinati. Alla sera torniamo da Domenico, al Tamburino, oramai e' un classico. Dunque una magnifica esperienza: consigliatissimo l'IM, il Greystones
(che bel giardino!) e il Tamburino, per un bel carbo-loader!
Dedicato a Tonino.
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