L'area si trova nell'immediato confine con la Turchia, e la vittoria dei ribelli si porta con sé diverse questioni controverse, a cominciare dal ruolo turco nel supporto anti-Assad - giorni fa lì era stato abbattuto quel Mig che aveva inasprito i rapporti diplomatici. E poi di mezzo c'è l'irrisolta questione armena: la città infatti è abitata dai superstiti del genocidio avvenuto per mano dei turchi durante la Prima guerra mondiale, e la comunità internazionale armena, sarebbe molto preoccupata del possibile ripetersi di certi atti.
L'importanza logistica della conquista del mare è, inutile dirlo, elevata: anche perché in questo periodo ai ribelli starebbero arrivando numerosi pacchetti regalo con armamenti. Girano video di nuovi MJ-8, missili da spalla ATGM (utilizzati in Siria fin dal giugno del 2013), utilizzati nella zona di Daraa dove l'esercito sta bombardando dal cielo con una certa continuità e violenza - siamo nel fronte sud, e potrebbero arrivare dagli Emirati Arabi come dal Pakistan, sfruttando le attività sottotraccia dei sauditi.
Chissà se dal Mediterraneo, adesso, non arrivino altri aiutini? (Via Turchia?). Kessab si trova a soli 60 chilometri da Latakia, importante città portuale (è il porto di imbarco delle armi chimiche), con un ruolo simbolico di primo piano: è la patria ancestrale della setta alawita degli Assad.
(Nella zona, tutto è incerto per il momento: se ne parlerà meglio, intanto ho provato a fare un punto più generale su Formiche).