«I tempi e le modalità con cui è stata annunciata l’inchiesta sul caso Ruby lasciano pensare a un’azione di persecuzione nei confronti del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi», sbotta Mara Carfagna. E la Meloni: «Ogni ora che passa diventa sempre più evidente l’uso dell’ennesima inchiesta per finalità di lotta politica». Dal canto suo, Cicchitto tuona: «La vita politica italiana è dominata da un autentico imbarbarimento costituito dalla utilizzazione della leva giudiziaria come arma impropria per eliminare dalla scena l’avversario politico». Non da meno Sacconi: «L’indagine milanese sul presidente del Consiglio evidenzia una vera e propria emergenza democratica». Più prosaico (almeno!) Emilio Fede: «Gli scheletri nell’armadio ce li hanno tutti…», bofonchia.
Tutte queste prese di posizione sono in linea con il giudizio che il cinico magnate Arkadin esprime in Confidential Report: «I ricchi non sono considerati criminali. È una distinzione di classe, non un problema etico».