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I ricci di mare per un futuro low carbon

Creato il 12 febbraio 2013 da Pdigirolamo

2235255-riccio-di-mare-subacquea-in-acquario-di-lisbona-in-spagnaMentre alcune tra le principali aziende mondiali stanno studiano l’ipotesi di creare un network per sviluppare la tecnologia della CCS (Carbon Capture and Storage), un’importante e curiosa scoperta per un futuro low carbon proviene dall’Università di Newcastle.

Alcuni ricercatori sembrano infatti avere scoperto che il riccio di mare potrebbe essere la chiave per sintetizzare un catalizzatore efficiente per la reazione che converte la CO2 in innocuo carbonato di calcio. In pratica, il riccio di mare sembra essere utilizzare la CO2 per costruire il proprio scheletro.

“Abbiamo cercato di capire in dettaglio la reazione dell’acido carbonico, che è ciò che otteniamo quando il biossido di carbonio reagisce con l’acqua, e avevamo bisogno di un catalizzatore per accelerare il processo”, spiega Lidija Siller, fisico presso l’ateneo britannico ed autrice della scoperta. “Quando abbiamo analizzato la superficie delle larve di riccio abbiamo trovato un’alta concentrazione di nichel sul loro esoscheletro. Il risultato è stato la completa eliminazione della CO2”.

Al momento, la CCS si basa su sistemi di pompaggio che. Dopo aver neutralizzato la CO2, la nel sottosuolo. Un processo notevolmente costoso e non privo di qualche rischio.
E una soluzione alternativa sarebbe proprio la CO2 in calcio o carbonato di magnesio.

[foto da it123rf.com]



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