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In questi giorni è uscito il rapporto sulle prove INVALSI con tutti i dati a disposizione. Amate o odiate da tanti docenti, quest'anno spesso addirittura boicottate, per dovere di cronaca è giusto andare a vederne i risultati e fare alcune considerazioni.
Cercherò di essere chiara e sintetica, ma soprattutto oggettiva: i commenti li lascio a voi. Il report è formato da 167 pagine, che proverò a sintetizzare, almeno nelle sue parti più importanti.
Prima di tutto, nella prefazione si fa un'osservazione importante, che altrimenti potrebbe sfuggire: il rapporto si basa su un campione di classi selezionato in cui era presente un commissario/osservatore esterno; questo vuol dire che in questo report non troveremo i risultati di tutte le classi interessate dalla somministrazione, ma solo del campione.
I risultati delle singole classi saranno poi restituiti alle scuole nella prospettiva, in particolar modo quest'anno, del Sistema Nazionale di Valutazione appena avviato.
Come si sa, i "livelli scolari interessati alle prove INVALSI nell’anno 2014-15 sono le classi II e V della scuola primaria, la classe III della scuola secondaria di primo grado (in questo caso, come previsto dalla legge 176/2007, la prova INVALSI fa parte delle prove dell’esame di Stato di licenza media) e la classe II della scuola secondaria di secondo grado" (p.4). In ogni livello le classi interessate sono state, arrotondando, all'incirca 30.000, mentre le classi campione di ogni livello circa 1.500/2.000. Per evitare la copiatura e l'aiuto, i fascicoli erano cinque diversi, all'interno dei quali anche le risposte erano disposte in ordine differente; su questo punto il rapporto evidenzia come in alcuni casi (maggiormente in III secondaria) l'intevento da parte dell'adulto ci sia stato, per aiutare gli studenti a riuscire meglio nelle prove (si parla di teacher cheating).
Ma veniamo ai dati, che vanno letti anche tenuto conto dell'indizione di scioperi da parte di alcune sigle sindacali e anche da parte di gruppi di genitori che hanno, spontaneamente o sotto suggerimento degli insegnanti, deciso di non mandare i figli a scuola a sostenere le prove. Chi fa parte di gruppi Facebook composti da insegnanti e genitori ricorderà i dibattiti in proposito e le numerose mobilitazioni. In particolare, per la scuola primaria hanno avuto un tasso di partecipazione inferiore al 75% Campania, Puglia e Sardegna, con il picco della Sicilia del 29,8% di adesione. Nelle stesse regioni (a cui si aggiunge il Lazio) i tassi di partecipazione degli altri gradi scolastici rimangono molto bassi (si veda pp.13 e 14).
Il capitolo 3 del rappoto (p.18) spiega in maniera dettagliata i contenuti delle prove, incluse le scelte (ad esempio dei testi di italiano): non ve li sintetizzo, se vi interessa vi invito a leggerli in originale, interessanti per chi non avesse avuto sotto mano le prove. Vale la pena leggere questa sezione, per provare a comprendere quali sono le scelte metodologiche che il comitato Invalsi ha adottato e le motivazioni (ad esempio si parla di costruzione delle domande di grammatica, perché e come si è deciso di formularle in un certo modo).
I risultati generali
- Per quanto riguarda la II primaria, i risultati di italiano sono simili alla media nazionale: Nord Ovest e Centro hanno i risultati più alti; ha avuto il risultato migliore le Marche e il peggiore la Campania, anche se nessuno si discosta di molto dalla media nazionale. Si fa notare come le difficoltà maggiori siano state riscontrate nella comprensione e non in grammatica. Anche in matematica nessuna area si discosta molto dalla media, con punte nelle Marche e a Trento, e un abbassamento in Liguria.
- In V primaria, nella prova di italiano, solo il punteggio del Nord Ovest è significativamente superiore alla media, mentre le altre aree si collocano intorno alla media nazionale; solo il Sud (non Sud e Isole, quindi comprendente Abruzzo, Molise, Campania e Puglia) si dimostra inferiore. Anche qui è la comprensione del testo (in particolare espositivo) a creare maggiori problemi. In matematica si segnalano in positivo il Nord Est e in negativo il Sud (in particolare la Campania).
- Nella classe III secondaria di primo grado (la cui prova valeva anche come esame di stato), nella priva di italiano, "le due macro-aree settentrionali registrano punteggi medi superiori alla media italiana statisticamente significativi, mentre il Centro ottiene un risultato che non si discosta dalla media nazionale. Il punteggio medio conseguito dalle due macro-aree del Sud e del Sud e Isole risulta invece significativamente inferiore alla media italiana" (pp.52 e 53): si distingue la Valle d'Aosta con il voto più alto e la Sicilia con quello più basso. In matematica si riproducono i dati di italiano, accentuando le tendenze già osservate.
- In II secondaria di secondo grado, i dati di italiano e matematica non si discostano molto dalla media nazionale in nessuna area analizzata, anche se il report tiene a precisare che soprattutto al Sud le classi campione hanno visto un basso tasso di partecipazione che potrebbe falsificare i risultati (p.58). "La sezione più difficile della prova di II Secondaria di secondo grado è stata la parte relativa al testo non continuo, seguita, nell’ordine, dalla comprensione del testo espositivo breve, dalla grammatica e dalla comprensione del testo narrativo letterario. Piùfacile èrisultato invece rispondere alle domande del testo espositivo argomentativo" (p.61). Per quanto riguarda, invece, le tipologie di scuola superiore, i Licei mostrano risultati migliori dei Tecnici che a loro volta superano i Professionali, mentre c'è un abbassamento dei voti da Nord andando verso Sud.
Nel capitolo 5 si parla di differenze tra gli alunni, in particolare a proposito della presenza di alunni stranieri, che (giustamente) in italiano mostrano risultati inferiori rispetto ai compagni, anche se questa differenza diminuisce se si tratta di stranieri di seconda generazione.
Questo, in sintesi, è ciò che riporta il report, che vi invito a leggere integralmente al link sopra riportato se siete interessati. Io ho cercato solamente di farne un breve riassunto, senza giudizi di merito, riportando ciò che il Rapporto evidenzia.
Per chi vuole preparare gli alunni alle prove Invalsi si consiglia per la scuola primaria:
Per la scuola secondaria di I grado:
Per la scuola secondaria di II grado: