Ma i vari ricorsi intrapresi dal "delfino di Bibione" e i suoi legali non hanno ancora portato ad una risoluzione concreta della faccenda. Verosimilmente perciò l'ex Liquigas si vedrà costretto ai margini del ciclismo agonistico ancora per qualche tempo. Davide Rebellin però ha sulle spalle una storia diversa da tutti gli altri: a differenza dei vari Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), Michele Scarponi (Lampre-ISD), Riccardo Riccò (Vacancesoleil) o lo stesso Di Luca, non si è mai dichiarato colpevole e giura sulla sua innocenza fino alla fine. L'ex Gerolsteiner racconta l'anomalia della sua vicenda legata al doping: " A Pechino subii tre prelievi , quattro giorni prima della corsa, alla vigilia e al termine della stessa. Dovevano essere 6 provette in tutto ma poi ne trovarono 7 tra le quali solo una risultava positiva. Nessuno sa dove siano conservate le provette, non c'è nemmeno una data ufficiale sul campione positivo che mi è stato attribuito". Quel che è certo è che il campione di San Bonifacio è sempre risultato un assoluto protagonista nelle corse di un giorno e, forse, nel 2008 aveva raggiunto l'apice della sua potenzialità, sfiorando quella maglia olimpica, sfuggita negli ultimi metri a favore dello spagnolo Samuel Sanchez (Euskaltel-Euskadi). A 40 anni Rebellin tenterà perciò di ripetere i propri ottimi piazzamenti e vittorie nelle Grandi Classiche, vedi Amstel Gold Race, Liegi Bastone Liegi, Freccia Vallone e San Sebastian. In più l'obiettivo 2011 sarà focalizzato sul Giro di Lombardia: corsa che gli è sempre sfuggita, come nella clamorosa edizione del 2002 che andò a Michele Bartoli, uno che con le Classiche non scherzava per niente...
I ritorni dal doping 2011, Rebellin ci prova come gli altri
Creato il 04 febbraio 2011 da AruotaliberaMa i vari ricorsi intrapresi dal "delfino di Bibione" e i suoi legali non hanno ancora portato ad una risoluzione concreta della faccenda. Verosimilmente perciò l'ex Liquigas si vedrà costretto ai margini del ciclismo agonistico ancora per qualche tempo. Davide Rebellin però ha sulle spalle una storia diversa da tutti gli altri: a differenza dei vari Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), Michele Scarponi (Lampre-ISD), Riccardo Riccò (Vacancesoleil) o lo stesso Di Luca, non si è mai dichiarato colpevole e giura sulla sua innocenza fino alla fine. L'ex Gerolsteiner racconta l'anomalia della sua vicenda legata al doping: " A Pechino subii tre prelievi , quattro giorni prima della corsa, alla vigilia e al termine della stessa. Dovevano essere 6 provette in tutto ma poi ne trovarono 7 tra le quali solo una risultava positiva. Nessuno sa dove siano conservate le provette, non c'è nemmeno una data ufficiale sul campione positivo che mi è stato attribuito". Quel che è certo è che il campione di San Bonifacio è sempre risultato un assoluto protagonista nelle corse di un giorno e, forse, nel 2008 aveva raggiunto l'apice della sua potenzialità, sfiorando quella maglia olimpica, sfuggita negli ultimi metri a favore dello spagnolo Samuel Sanchez (Euskaltel-Euskadi). A 40 anni Rebellin tenterà perciò di ripetere i propri ottimi piazzamenti e vittorie nelle Grandi Classiche, vedi Amstel Gold Race, Liegi Bastone Liegi, Freccia Vallone e San Sebastian. In più l'obiettivo 2011 sarà focalizzato sul Giro di Lombardia: corsa che gli è sempre sfuggita, come nella clamorosa edizione del 2002 che andò a Michele Bartoli, uno che con le Classiche non scherzava per niente...
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