Abbiamo già avuto occasione di chiacchierare del genio di Man Ray, grazie allo splendido allestimento della mostra dedicata al poliedrico artista e ospitata nell’altrettanto bella Villa Manin (cliccando qui la nostra recensione).
Come spesso mi accade, quando una circostanza fortunata mi mette a contatto con la Bellezza, finisco per precipitare in una sorta di ricerca monotematica di tutto ciò che possa riguardare l’origine di quella soddisfazione. Così, quando scartabellando allegramente nello scaffale “Fotografia” di un noto remainder di libri usati milanese mi sono imbattuto in un volumetto dedicato ai Ritratti di Man Ray, non ho potuto fare a meno di precipitarmi alla cassa e, senza soluzione di continuità, al punto di ristoro più vicino. Qui, su un traballante tavolinetto metallico che si affaccia su una delle piazze più tristemente note (per ragioni storico-repubblicane) della metropoli lombarda, mi hanno sentito ridacchiare e sospirare, in un crescendo ben poco musicale che deve aver preoccupato i gestori.
Il punto è che Man Ray non si è limitato, come spiega lui stesso nell’introduzione, a “votare” in una scala da 1 a 20 i suoi lavori e/o l’impatto della persona ritratta sulla sua vita. No, ogni ritratto è accompagnato anche da una deliziosa didascalia, vergata naturalmente dallo stesso fotografo, che dimostra come non sia soltanto l’immagine a catturare perfettamente la personalità del soggetto, aspetto che sarebbe già indice di alta realizzazione. Man Ray è riuscito a trasformare persino la didascalia in una minuscola opera d’arte. Magnifico.
Non ci credete? Guardate un po’ qui: le dida in corsivo sono naturalmente quelle originali di Man Ray.
Le Corbusier: “Ha costruito a modo suo delle case in cui la gente può vivere a modo proprio”
Alberto Giacometti: “Il fatto che sia scontento della sua opera non impedisce affatto agli altri di ammirarla”
T.S. Eliot: “Non mi interessa più di quanto io interessi a lui”.
Non so se il volume sia di semplice reperibilità (su Amazon lo trovate, eh!), di certo è parte di una collana storica e ricca di chicche memorabili. “I Ritratti di Man Ray”, credetemi, è una di queste.