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I robot stanno rimpiazzando i lavoratori del ceto medio

Creato il 15 novembre 2010 da Zonwu
robotQuesto è quanto pensa David Autor, un economista dell' MIT che ha pubblicato un rapporto che getta uno sguardo sulla situazione lavorativa americana. Ed è anche giunto ad una conclusione non molto rassicurante per il ceto medio: i robot stanno sostituendo l'operaio.
Da una parte, ci sono lavori che richiedono qualifiche elevate e garantiscono guadagni ingenti. Lavori che richiedono necessariamente personale umano (avvocati, scienziati, manager), e che sono addirittura relativamente in crescita.
Dall'altra parte invece, ci sono lavori a basso reddito e che non necessitano di qualifiche. E' dagli anni '70 che la classe media perde posti di lavoro, e la spiegazione di Autor è che "la corrente automazione e le operazioni di ruotine che prima venivano eseguite da operai con istruzione nella media, stanno facendo sparire la classe media. I lavori di routine possono essere eseguiti con successo da un computer che elabora un programma o, alternativamente, da un operaio meno istruito di un Paese in via di sviluppo".
Il ceto medio, quindi, sta sparendo perchè i robot stanno rendendo l' "obsoleto" operaio umano. I robot non devono prendersi mesi di maternità, non hanno diritti sindacali, eseguono senza protestare e senza affaticarsi.
La Fanuc, Ltd. ad esempio, azienda giapponese che produce robot per le catene di montaggio, crea ogni pezzo del catalogo senza il minimo intervento umano.
Non si parla solo di industria e di catene di montaggio: i robot stanno "invadendo" altri ambiti e altri settori commerciali, dimostrandosi dotati di caratteristiche umane, se non superiori, nell'eseguire lavori ripetitivi o di ruotine.
Abbiamo call center automatizzati che rimpiazzano i centralinisti umani, distibutori automatici che rendono l'intervento umano del tutto inutile, se non addirittura controproducente. Abbiamo tecnologie per il riconoscimento facciale, per la sintetizzazione o l'analisi vocale, e altri strumenti già collaudati o ancora in laboratorio che potrebbero aiutare i robot a ritagliarsi nicchie sempre più importanti all'interno del mondo del lavoro.
Sembra uno scenario troppo simile ai Jetson, e quindi poco realistico? Mai sottostimare l'ingegno umano. Abbiamo già robot in grado di piegare, lavare e stendere il bucato, aprire il frigorifero e prendere una birra partendo da un semplice comando vocale. I robot si stanno sempre più avvicinando alla concezione di vita artificiale degli scrittori di fantascienza delle decadi passate.
In Giappone sono in sperimentazione, in alcuni ospedali, robot in grado di assistere i pazienti ricoverati, portando loro medicinali, cibo, o aiutantoli nei loro spostamenti all'interno dell'edificio.
Oggi i robot li vendiamo anche come giocattoli: NAO è un robot umanoide di 58 centimetri creato dalla Aldebaran Robotics, in grado di essere programmato, dotato di sensori tattili, visivi, microfoni e altoparlanti, mani prensili con un discreto grado di mobilità, e gambe per eseguire una camminata goffa ma costantemente in fase di perfezionamento.
Di certo i robot non potranno, almeno per ora, sostituire lavori che richiedono necessariamente l'intervento umano, come impieghi che prevedono una formazione specifica (in campo scientifico, per esempio), o dialettica e intuito per gli affari (avvocati e manager). E c'è da dire che, man mano che i robot vengono sempre più impiegati in ambito industriale, si perdono posti di lavoro umani nel settore industriale, ma contemporaneamente se ne acquistano altri (in un'economia "normale", che oggi non sembra proprio essere il nsotro caso), più specializzati e retribuiti, come nel settore dell'ingegneria e della robotica.
Ma l'avanzata dei robot potrebbe provocare effetti decisamente non gradevoli, per lo meno nell'immediato. Migliaia di persone potrebbero veder compromessa la loro stabilità economica, perdendo il lavoro in favore di un sostituto robotico. Si dovrà poi riformare la scuola, dato che certi corsi di studio non sarebbero più utili per trovare un impiego. Chi vorrà più un operaio al tornio, se il tornio viene manovrato più economicamente da un robot?
E' una rivoluzione che, dal mio modesto punto di vista, sarà inevitabile. La logica del profitto ormai è stata elevata al rango di valore, e bisogna ammettere che i robot sono economici sul medio-lungo termine, e non hanno alcun tipo di pretesa o risentimento nei confronti del capo (almeno per ora).
La nostra capacità di reazione verrà messa alla prova quando dovremo affrontare in modo serio e costruttivo questo cambiamento sociale epocale: riusciremo ad accettare la tecnologia, arrivando addirittura ad un cambiamento profondo della nostra struttura sociale, o reagiremo con paura e risentimento verso macchine che nemmeno sanno della loro esistenza?
Automation Insurance: Robots Are Replacing Middle Class Jobs
Here Come the Robots…And There Go the Jobs?

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