Claudia Pineiro, talentuosa scrittrice argentina considerata la “dama nera” della lettura sudamericana, ha rappresentato all’inizio dell’anno una vera rivelazione nelle classifiche dei romanzi più venduti nel Vecchio Continente: la sua ultima fatica letteraria, intitolata “Betibù” e proposta in Italia da Feltrinelli con una adeguatissima e bella copertina per la traduzione di Pino Cacucci, ha catturato l’attenzione di molti con una trama che mescola sapientemente giallo e satira sociale. Un omicidio scuote infatti il mondo apparentemente perfetto de “La Maravillosa”, un quartiere che ricorda Milano 2, controllato da una vigilanza serrata e con una immagine esterna di totale serenità. Ad indagare sul fattaccio saranno chiamati tre improbabili protagonisti: dal giovane cronista totalmente inesperto al vecchio volpone del giornalismo accantonato proprio per l’età avanzata, passando attraverso la curiosa Betibù, scrittrice – forse alter ego dell’autrice – e certamente spietata nel tratteggiare rapporti di potere d interessi nel mondo della stampa. Con incantevole ironia e una apparente leggerezza che nasconde ai lettori più disattenti una patina di riflessioni sul nostro mondo, Buenos Aires e l’eterno dualismo donna-uomo, “Betibù” conquista con una storia avvincente, personaggi perfettamente disegnati e la capacità di seguire i canoni della letteratura di genere virando un istante prima di diventare stucchevole o poco originale.
P.S. Ulteriore nota di merito per la copertina di “Tua”: un crescente rossetto che diventa pallottola. Bravi!