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I Santuari della Reggio greca

Creato il 13 dicembre 2010 da Natale Zappalà
I Santuari della Reggio grecaLa polis si contraddistingueva, dal punto di vista fisico-urbanistico, per la presenza di determinati edifici pubblici: il teatro, il ginnasio, la sede dell'Assemblea Popolare/Consiglio, i templi .Se, per quanto riguarda la Reggio greca, non si conosce l'esatta ubicazione del teatro – della Rotonda San Paolo, attuale Parco Baden-Powell, parlano alcune fonti ottocentesche come l'antico theatron – mentre il ginnasio doveva trovarsi, in età ellenistico-romana, sul sito dell'odierna Banca d'Italia (sul Corso Garibaldi), qualcosa in più può essere scritto in merito ai santuari.Un'area sacra riferibile all'epoca arcaica e classica, che tanti reperti ha restituito al Museo Nazionale della Magna Grecia, è quella detta “Griso-Laboccetta” dai cognomi degli antichi proprietari del terreno. Qui, all'incrocio fra le attuali vie Tripepi, Aschenez, Palamolla e XXIV Maggio, si innalzava un tempio dedicato ad una divinità femminile, probabilmente Persefone.Altri due santuari, anch'essi costruiti in età arcaico-classica, garantivano la monumentalizzazione della baia reggina vista dal mare: quello di Artemide a sud – ove, secondo la leggenda, sbarcò Paolo di Tarso – presso Punta Calamizzi, ed il porto militare alla foce del Calopinace, fronteggiato a nord dal tempio di Apollo Maggiore sulla Rada Giunchi. Recenti escursioni subacque condotte al largo della Stazione F.S. Centrale potrebbero aver portato alla luce alcuni resti della trabeazione pertinenti al tempio di Artemide; si attendono da diversi anni ulteriori ricerche in proposito. Secondo la vox populi, invece, le spoglie del santuario di Apollo Maggiore sarebbero state riportate alla luce e poi distrutte nel corso dei lavori finalizzati alla costruzione della nuova Stazione F.S. Lido. Certamente, lo splendido Kouros, la statua arcaica in marmo pario esposta momentaneamente a Palazzo Campanella, proviene da uno scavo clandestino contestualizzato nell'area dell'ex Lido Comunale.Altri due templi, di incerta identificazione (Apollo Minore e Demetra?), si localizzano sulla collina del Trabocchetto, il primo nei pressi dell'attuale Chiesa di San Paolo, il secondo vicino al Sacro Cuore, lungo la via Reggio Campi. Il rinvenimento di un frammento di architrave con dedicatoria attesta la presenza di un edificio di culto dedicato alle divinità egizie Iside e Serapide nelle vicinanze del Liceo Scientifico “L. Da Vinci”, a Largo San Marco.Nel mondo greco rivestivano grande importanza i cosiddetti “santuari extra-urbani”, spesso funzionali nel legittimare propagandisticamente la fissazione dei confini della chora (il territorio appartenente alla polis). I Reggini, in particolare, avevano affidato la tutela dei limines al culto dell'eroe Eracle/Ercole, di cui esistevano due aree sacre, collocate rispettivamente sul confine settentrionale e meridionale, a Castellace di Oppido Mamertina – sul corso del fiume Metauros/Petrace – e sull'Alece, presso Palizzi.Un tempio molto importante in antichità, dedicato a Poseidone, si legava al punto di attraversamento dello Stretto di Colonna Reggina, probabilmente l'attuale Porticello di Villa San Giovanni, ove la grande statua del dio del mare – raffigurata su monete e tombe – oltre ad essere considerata miracolosa, risultava ideologicamente connessa al possesso dell'Italìa e dell'intero Occidente; grandi figure di potenziali conquistatori della penisola, da Alarico a Totila, venivano immaginati, da storici e scrittori, intenti a toccare con la propria lancia l'imperiosa effige semi-sommersa.In conclusione di questo sommario excursus ci auguriamo che i lettori, quando si troveranno a ripassare dai luoghi che abbiamo elencato e descritto, possano rievocare per un istante le plurimillenarie radici di questa città
In foto, reperti rinvenuti nelle acque di Calamizzi, presubilmente pertinenti alle spoglie dell'antico tempio di Artemide

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