I Sapori dei Colli Piacentini
In una bellissima giornata di sole mi metto in macchina e imbocco l'autostrada Torino-Piacenza, in direzione Vicobarone di Ziano Piacentino. Dopo circa un'ora e mezza esco dall'autostrada - fidandomi ciecamente di quel che mi racconta il navigatore - e dopo pochi minuti imbocco una via tutta curve che comincia a salire in direzione Ziano, e arrivo in cima a una collina su cui campeggia un albero solitario.
Albero solitario a Vicobarone di Ziano Piacentino - foto di Elisa Chisana Hoshi
Qui mi trovo circondata da dolci declivi e una morbida teoria colline immerse nei colori caldi: le foglie cominciano ad assumere toni gialli, rossi e arancio, e ci sono migliaia di viti. Davvero: viti ovunque. Ecco, la verità è che io tra le viti e il vino ci sono cresciuta. Il paese dei miei genitori è a due passi dalla zona vinicola dell'astigiano e le viti ci sono, ma non sono così tante. Qui si parla davvero di migliaia di piante, qualcosa che mi ha ricordato molto quello che avevo visto nella Barossa Valley australiana: sono stupende. Tiro giù il finestrino per fare una foto e mi investe la sorpresa più grande: un profumo inebriante, quello del vino! Durante la vendemmia l'intera campagna è immersa in un aroma pungente di uva e di mosto che comincia a fermentare. Un profumo che sa di autunno e di casa.
Le millemila viti di Ziano Piacentino - foto di Elisa Chisana Hoshi
I vini e la coppa piacentinaScopro che questo tripudio di viti è davvero speciale: Ziano Piacentino, infatti, è il paese più vitificato d'Italia. E il vino che si fa da queste parti è tutto doc: siamo nel cuore della Via Francigena, una terra di pellegrini, antiche tradizioni e sapori protetti. Praticamente ogni casa ha la sua vigna, e la sua cantina privata per imbottigliare il vino: una tradizione più che radicata nel territorio. Il vino di queste parti, poi, è speciale: sono fantastici i bianchi, come il meraviglioso e aromatico Ortrugo, che ho assaggiato (serviti davvero ad arte, devo dire) nella splendida cornice della Tenuta Pernice.
I vini DOC del territorio alla Cascina Pernice - foto di Elisa Chisana Hoshi
Anche la Malvasia, e il Gutturnio, che sono invece rossi, sono vini tipici di queste colline: l'ideale è accompagnarli con tagliere di coppa piacentina, che davvero non ha rivali se vi piacciono i salumi. Va bene, parliamo un attimo di coppa: insomma, io la adoro! Per me è davvero uno dei sapori che più incarnano l'anima dei Colli Piacentini e del resto, e questa è un'altra cosa che mi ha davvero stupita, proprio a Ziano c'è la sede di uno dei più grandi salumifici nostrani, il Salumificio San Carlo. La mia preferita, comunque è la coppa di Salumi Grossetti, un piccolo ma storico salumificio artigianale che ho scoperto lungo la strada che conduce a Pianello Val Tidone: in tutta la zona avrete modo di assaggiare affettati da sogno.
Il meraviglioso antipasto misto dell'Osteria Belvedere a Ziano Piacentino - foto di Elisa Chisana Hoshi
Eccellenze del territorioPianello Val Tidone merita due parole tutte per sé: è un paesino dall'aria tranquilla, ma ha un'anima profondamente artistica. Camminando per le sue vie ho trovato una piacevole atmosfera un po' retrò, insieme a tante piccole perle (o tesori, come mi piace chiamarli!) come questo balcone in ferro battuto dedicato a Giuseppe Verdi. Ho scoperto che qui lavorano artisti e fotografi di fama internazionale, e si tengono regolarmente svariate mostre d'arte moderna e contemporanea, con opere come quelle di Christopher Broadbent che ho avuto il piacere di ammirare esposte nel Municipio locale, insieme ad altre che hanno composto il circuito del CArD.
Le "nature morte contemporanee" fotografate da Christopher Broadbent
(balcone giusepper veri + la nazione foto instagram+foto opere)Il CArD è una mostra d'arte contemporanea dislocata in diverse location eccellenti, in più parti del territorio: da non perdere è quella dello storico Castello di Agazzano, proprietà dei Gonzaga e Anguissola Scotti, che per me è stata una delle scoperte in assoluto più interessanti e inattese di questo territorio.
Dal Castello di Agazzano - foto di Elisa Chisana Hoshi
Il Castello di AgazzanoIl castello risale al 13° secolo: è composto da una rocca - storicamente adibita a fortezza difensiva, dalla pianta tipicamente militare, e da un'ala nata invece per essere abitata, l'ala nobile. Ci sono anche delle splendide cantine in cui si produce un vino pluripremiato, proprio con l'etichetta del castello. Non manca neppure il fantasma del castello, che si inscrive nella fiorita tradizione di fantasmi locali, in pieno stile e spirito Halloween.
La Fortezza del Castello di Agazzano - foto di Elisa Chisana Hoshi
Io mi sono innamorata di queste architetture: in particolar modo, delle stanze decorate con gusto tipicamente settecentesco, con arredi e affreschi che invitano al viaggio, decorazioni floreali e vista su uno giardino che ha saputo conservare intatto tutto il suo fascino. Ho ammirato soprattutto questo delizioso soffitto con dipinto un delizioso trompe l'oeil da cielo in una stanza.Gli affreschi a tema viaggio del Castello di Agazzano - foto di Elisa Chisana Hoshi
I castelli di questa zona sono tantissimi, così come i piccoli borghi da scoprire: poco lontano da qui, solo per citarne uno, c'è Grazzano Visonti, che ospita il seguitissimo Festival dei gufi, che ha cadenza biennale: il prossimo appuntamento è per il 2016.
Dove dormire e dove mangiare
Arrivare qui è semplicissimo: siamo a poco meno di un'ora dagli aeroporti di Milano, Malpensa e Orio al Serio. Per dormire vi consiglio l'agriturismo Podere Casale a Vicobarone di Ziano Piacentino, un ottimo punto d'appoggio per visitare la zona in dalla primavera all'autunno (durante l'inverno è chiuso). Le stanze sono pulitissime e confortevoli; la mia dava sul giardino panoramico con vista sulle valli circostanti, con una splendida piscina per chi viene d'estate.
Dal mio balcone al Podere Casale: i gerani rosa e la piscina - foto di Elisa Chisana Hoshi
Per descrivervi questo luogo vi dirò esattamente quello che d'istinto ho pensato io: è una sorta di trait d'union tra il Piemonte e la Toscana. Bellissimo e straordinariamente ospitale, a partire dalla prima colazione!La mia stanza al Podere Casale - foto di Elisa Chisana Hoshi
Per la cena, dato che il Podere Casale non ha un suo ristorante, si va a cena all'Antica Trattoria del Tempio, che si trova proprio di fianco alla struttura. Io ho preso un menù completo dei sapori del territorio: squisito, e accompagnato dai vini prodotti proprio al Podere Casale. Provate il Gutturnio Superiore, che è il vino rosso supertipico di queste parti, sia fermo che frizzante.Gnocchi ai funghi e Gutturnio Superiore - foto di Elisa Chisana Hoshi
Per un pranzo con vista o una cena luculliana - data la generosità delle porzioni - vi consiglio l'Osteria Belvedere di Ziano Piacentino: ho mangiato davvero benissimo e mi sono divertita a bere il vino in tazza, come si usa fare nelle osterie tipiche di queste parti. In taberna cuando sumus!