Magazine Famiglia
Per arrivare a Matera abbiamo preferito non prendere l'autostrada, ma percorrere una strada secondaria "la bresentana" che entra ed esce tra puglia e basilicata ed è estremamente panoramica. Sono convinta che anche il viaggio debba avere un suo scopo e non solo l'arrivo, quindi perché non rendere entrambi piacevoli sostituendo alla visione continua di auto ed asfalto, le distese di grano ancora verde che si spargevano a perdita d'occhio o gli appezzamenti di terra perfettamente squadrati in tutte le tonalità di verde e il cielo, azzurro piatto come un coperchio e l'aria fresca che entra dal finestrino.
Giunti ai sassi, c'è solo una cosa da fare. CAMMINARE. Per visitare il borgo servono scarpe comode e tanta voglia di passeggiare, in tranquillità e senza fretta, fermandosi a scrutare i particolari e a contare gli scalini, che non mancano di certo. Un parco giochi naturali per i più piccoli. Secondo il ragionamento logico che da un po' ha preso il sopravvento nella testa della Princi "I sassi di Matera si chiamano così perché tutto è fatto con i sassi, le strade, le case e anche le scale!" come darle torto? Nell'ultimo periodo è tutto un spiegarsi le cose per senso logico. Come il lecca-lecca che si chiama così perché lo si lecca o i pattini a rotelle che hanno le rotelle e quindi come dovrebbero chiamarsi? per non parlare dei nomi maschili e femminili, se ti chiami Francesco ti sposerai con Francesca e via dicendo. tutto ovviamente logico.
Le abitazioni tipiche del posto sono costruzioni ammassate una sull'altra, a metà tra la roccia e i muri di pietra. Le case sono costruite una sull'altra e spesso il pavimento della casa superiore corrisponde alla volta del soffitto di quella sottostante, una sorta di puzzle di case, perfettamente in equilibrio e anche abbastanza caotico aggiungerei. Gli abitanti delle case grotte, questo il termine esatto, vennero spostati negli alloggi della nuova città con il primo editto di Alcide De Gasperi, che quindi contribuì allo svuotamento e all'abbandono della zona dei sassi, che però ha mantenuto inalterato tutto il suo antico fascino.
Il riposo dei camminanti. Contro ogni previsione, la Princi ha tenuto il passo per tutto il giorno, ogni tanto finiva seduta in un angolino, ma non si è mai lamentata del camminare ma continuava a saltellare come una cavalletta da una scala all'altra, da una grotta all'altra. La giornata di sabato è stata davvero molto molto calda ed era un piacere poter stare all'aperto in posto da favola come questo. Poi del resto bastava entrare in una grotta per rinfrescarsi, sembra assurdo quanto sbalzo di temperatura ci sia tra il dentro è il fuori delle grotte, fa quasi freddo se ci si addentra fino in fondo.
Souvenir di tutti i tipi. Dalla roccia scavata ci ricavano praticamente tutto, come le lampade che vedete sopra. Su di una è impresso un fossile di conchiglia molto grande e rarissimo da ritrovare. Poi ci sono i fischietti, che riproducono il suono degli uccelli, che per quanto possano essere tipici del posto non erano affatto fatti a mano ma bensì importati da chissà dove, richiamo perfetto per tutti i bambini che gironzolavano imitando il verso degli uccellini.
Poi abbiamo visitato una tipica casa grotta, arredata come un tempo e al cui interno vi hanno vissuto fino al 1959. Assurdo, ma in questi pochi mq, hanno vissuto fino ad 11 persone compreso gli animali. E dire che io spesso mi sento stretta nei miei 90mq in 3 quasi 4 :-).
il letto avete notato quanto è alto? Credo servisse una banchetto per salirci. La sua altezza era dovuta al fatto che, lo si teneva lontano dall'umidità del pavimento e poi si sfruttava lo spazio sottostante per dare riparo alla gallina con i pulcini. C'era il mobile del grano e la cassa del corredo ed ogni piano disponibile la sera veniva ricoperto da un materasso di foglie di granturco e trasformato in letto, come anche l'ultimo cassetto del comò dei vestiti, in cui riposava il bambino più piccolo, scena che mi rimanda un po' hai quei vecchi film napoletani di un tempo.
Sotto invece, si tratta delle cripte di un antica chiesa rupestre. Ce ne sono tantissime e gli affreschi che le abbellivano sono stati mangiati dalle muffe e dalle alghe che si formano a causa della forte umidità presente nelle rocce.
Ogni anno nel periodo Natalizio si organizza una gara di presepi, quello sopra è il vincitore in carica.
Laboratorio di souvenir fatti a mano, è il retro bottega di un simpatico ragazzo che abbiamo conosciuto passeggiando tra i sassi. Lui ha capelli dread-look lunghi fino al sedere ed un sorriso larghissimo che sembrava una rana dalla bocca larga ma la sua caratteristica principale è senza dubbio il forte accento Materano, che la Princi rideva a sentirlo parlare. Tutto quello che c'è nel suo negozio è prodotto nel retro bottega, ma purtroppo gli innumerevoli banchetti abusivi di souvenir che ci sono in tutti gli angoli non giovano alla sua attività.
Incontri inattesi e amici per caso. Un gattino che si era appiccicato alle gambe della Princi per farle le fusa. Insomma passeggiata perfetta, clima perfetto, che sia finalmente giunto il momento perfetto, per non pensare a niente e lasciarsi coccolare dal sole e dalle belle giornate come queste?
Spero di poter scrivere altri 1000 post come questo. Intanto per il primo maggio abbiamo una nuova meta segnata in calendario, niente p.zza San Giovanni come ho fatto per tanti anni ma probabilmente qualcosa di meglio.
Buon inizio di settimana e buon ponte. Credo non ci sia canzone migliore per questi giorni.
Song: De Andrè - La canzone del Maggio
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