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I segnali premonitori c’erano stati

Da Maxseveri

E’ sempre difficile prevedere una discesa catastrofica come quella in corso sui mercati finanziari, però nelle ultime settimane prima della discesa, si erano sommate varie indicazioni di possibile pericolo ribasso all’orizzonte. Nei “Weekly Report” delle settimane precedenti al crollo, adesso scaricabili gratuitamente su Small Trading, avevo più volte segnalato che le divergenze preoccupanti erano moltelplici, ma chiaramente finché il mercato continuava a salire e molti titoli Usa segnavano nuovi massimi, non si poteva fare altro che comprare. Fortunatamente le regole di money management prudenti hanno evitato danni, grazie al portafoglio leggero e all’operazione fatta sul Dax che prevedeva la presenza di una put (quindi posizione ribassista), purtroppo fatta chiudere dal sistema proprio prima della debacle, ma che in ogni caso ha evitato dei loss.

I sinistri presagi venivano dal Put/Call Ratio, tornato sopra il valore di 1, dalla fortissima divergenza ribassista nei volumi del Demand Index sullo Sp500, dall’incrocio al ribasso dell’indicatore Up Volume/Down Volume ed infine dal testa e spalle sul grafico settimanale (sempre dello SP500) identico a quello pre tonfo del 2008. Alla luce di tutto questo, con il senno di poi, sarebbe stato saggio avere più posizioni al ribasso, ma le trimestrali che continuavano ad uscire oltre le aspettative, portando titoli importanti come Apple, Amazon, Google e tanti altri a nuovi massimi assoluti, era davvero difficile pensare ad un tracollo del genere.

Adesso il mercato sembra (forse) aver trovato un minimo e vediamo se domani confermerà la buona chiusura di stasera.



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