I SEGNI DEL DESTINO
La pubblicità dell’agenzia delle entrate, pubblicità che, giustamente, definisce delinquente chi non paga le tasse, è sconvolgente. Il delinquente che froda il fisco è un viso deprimente, ha la faccia di un poveraccio, forse anche un po’ deficiente.
Non sarebbe stato più giusto, fotografare per quel ruolo, un signore ben vestito in valigetta e doppio petto con il Suv parcheggiato sullo sfondo e l’aria di chi intrallazza e fa impicci di ogni tipo?
Uno di quelli che considera gli altri merce, i posti di lavoro spese da tagliare e dopo viene nominato rappresentante dei cittadini tutto felice e contento piuttosto che quel tipo là che non ha neppure i soldi per le lamette da barba e per lo shampoo?
Questi geni della pubblicità l’avevano messa anche per strada, quella faccia,con cartelloni 6×3. Pare l’abbiano ritirata, ma intanto l’hanno pensata e questo è ancora peggio.
Come il ritorno delle «classi» sui treni.
Nella promozione dedicata al popolo viaggiante del «vai e vieni» permanente, torna in auge la «quarta classe»L’’utente immaginato della quarta classe, è un immigrato. Là dentro o siete quelli o siete come quelli, con relativo disprezzo.
Segni del destino.