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I segni del silenzio

Da Giardinofiorito

I segni del silenzio

23 gennaio 2012 di giardinofiorito

I segni del silenzio I segni del silenzio I segni del silenzio

Nei quadri di Tino Aime trovo il paesaggio come nei millenni è trascorso sulle montagne delle Alpi, e la gente che è vissuta nel lunghissimo tempo lasciando quelle tracce che resteranno a testimonianza. Sono quadri da "leggere", che hanno la forza nella loro sintesi che in nessun altro modo si potrebbe esprimere; o solo con un verso sublime. Forse per questo la neve (così difficile da rendere in pittura e nessuno, oggi, la sa dipingere meglio di lui) difende questo suo mondo e nasconde dietro il suo ovattato silenzio un lungo passato, o un momento, ma più ancora uno stato d'animo lirico e malinconico.
Le case silenziose con i camini che non fumano sembra siano lì a raccontarsi storie di generazioni di montanari, da quando risalendo dal borgo in basso i primi uomini erano arrivati quassù per alzare un muro di una stalla e di un fienile, e poi una vera casa; e dopo si sono messi a dissodare un orto volto a mezzogiorno, roncare un fianco cespugliato, terrazzare e seminare fin dove le rocce lo permettevano. [...] La neve di Aime copre pietosamente: lavoro di generazioni, amore, sofferenze, piccoli cimiteri. Ma non è tragica: una antica e saggia pace viene dalle sue pitture perché tutto quello che è stato può ritornare. Lo sguardo che dalle sue "finestre", come dalle mie, va verso le case degli Uomini e le montagne della Terra vede un cielo con la luna, un vecchio con un sacco di fieno sulle spalle, i merli che beccano i sorbi, gli orti con i recinti divelti.

Mario Rigoni Stern, 1986

Le vecchie finestre inquadrano un borgo di montagna, angoli addormentati di case imbiancate di neve e rischiarate dalla luna, orti spogli e un ramo di bacche rosse. Fiori secchi e melograni. Il silenzio che avvolge l'inverno.
Per chi ama la neve e il silenzio.
Andatela a vedere, la mostra è aperta fino al 5 febbraio

2 dicembre 2011 - 5 febbraio 2012


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