Prima della ricetta volevo iniziare a parlarvi del libro "Sempre giovani e magre. I segreti in cucina delle donne giapponesi" di Naomi Moriyama di cui vi accennavo qualche post fa.
Il libro si apre con una frase dal film "Lost in translation" (caso vuole, uno dei miei preferiti).
Desidero solo stare meglio
Voglio prendermi più cura di me stesso
Mi piacerebbe cominciare a mangiare più sano
Non voglio tutta quella pasta
Mi piacerebbe iniziare a mangiare piatti giapponesi
La cucina giapponese, lo ribadisce anche il libro, non è solo Sushi e Sashimi!
Su questo non ci sono dubbi, e, nel mio piccolo angolino che è questo blog cerco di far conoscere l'altra faccia della cucina nipponica, quella vera, di tutti i giorni preparata con cura e dedizione dalle donne giapponesi: Una cucina sana, colorata, con materie prime, ingredienti freschi e tanta fantasia.
A illustrarci la sua esperienza è Naomi Moriyama, una donna giapponese che, nonostante ormai viva insieme al marito americano a New York, parla di quanto importante sia stato per lei e per il compagno “tornare in Giappone”.
Infatti, dopo un lungo periodo di assenza dal suo paese d’origine Naomi riscopre quanto sia diverso il cibo giapponese da quello a cui, si era ormai abituata fin troppo presto, di quanto sia vario, delizioso ma soprattutto salutare.
Il primo capitolo è sostanzialmente un articolo in cui si snocciolano percentuali sull'obesità mondiale, l'aspettativa di vita media: qui la differenza tra Italia e Giappone è solamente di un anno, 82 anni per loro "contro" i nostri, del tutto rispettabili, 81.
Ma loro invecchiano decisamente meglio del popolo italico (su quello americano non ci sono da fare paragoni, direi... ) e il segreto sembra essere proprio nella loro cucina.
E non nei geni, come si potrebbe pensare. Infatti basta che un giapponese si allontani dalle sue porzioni e dal suo cibo che ingrassa a vista d'occhio, alcune ricerche hanno proprio dimostrato che nei giapponesi che lasciano il loro paese e cominciano a mangiare "all'occidentale" la loro salute (ed il peso) ne risentano subito.
Quindi anche loro, come chiunque, ingrassano! :D
Pagina dopo pagina veniamo accompagnati in questo viaggio nella cucina casalinga giapponese, soprattutto grazie a Chizuko, la madre di Naomi, ed alle sue ricette che vengono scritto qua e là nel corso della narrazione.
Narrazione, sì, perché il libro è soprattutto un diario di ricordi, sensazioni, profumi ed odori che hanno accompagnato la scrittrice durante la sua vita.
Ogni pagina è un continuo ripercorrere momenti della sua infanzia alla ricerca del ricordo di un sapore, di un aroma permettendo al lettore di immaginare squarci di vita quotidiana in Giappone.
Troviamo anche una sezione corposa dedicata ai consigli sugli utensili, dove trovarli, come sostituirli con attrezzi occidentali (anche se adesso, si trovano sempre più facilmente), sugli ingredienti da avere sempre in dispensa.
Le ricette sono ben spiegate e forniscono anche utili alternative per adattarle ai gusti occidentali imparando così a bilanciare la propria dieta per restare giovani e magre mangiando sano.
Nel libro si accenna anche al Mugicha, ovvero una delle bevande preferite dai giapponesi in estate.
Si dice che disseti più dell'acqua.
Ma cos'è? E' una tisana. infuso a base di orzo tostato.
In Giappone si trova perlopiu in bustine o sfuso.
Ma si può fare benissimo in casa. Basta avere una mangiata di orzo.
Per quando riguarda il sapore... avete presente il caffè d'orzo? ok, quello, ma molto diluito e con un sapore più tostato.
Ingredienti:
70 g di orzo perlato
1 l e mezzo di acqua
Come si fa:
Mettete a scaldare un pentola con l'acqua.
Mettete l'orzo in una padella a secco e tostate a fuoco medio per circa 6-8, scuotendo la padella di tanto in tanto fino a quando i chicchi non hanno raggiunto un bel colore marrone scuro.
Togliere dal fuoco e versate su un canovaccio per far raffreddare.
Quando l'acqua ha raggiunto il bollore aggiungete l'orzo tostato, abbassata la fiamma al minimo e lasciate cuocere per 20 minuti.
Togliere dal fuoco e lasciare in infusione ancora per 5-10 minuti.
Orzo naturale e dopo la tostatura. Quasi pronto....
Lasciate raffreddare e successivamente lasciate riposare in frigo.
Bevete freddo e mi raccomando, non zuccheratelo! :)
Note:
Io ho tenuto l'orzo tostato e "infuso" per la colazione, è perfetto con lo yogurt e la frutta fresca, quella nota tostate ci sta molto bene. Come sempre "non si butta via niente!".
Con un mochi per una merenda tutta giapponese.
Con questo post "fiume" vi auguro fin da adesso buon week end, visto che domani è il mio compleanno sarò impegnata con pensieri sullo scorrere inesorabile del tempo, della vita, a deprimermi per i primi capelli bianchi che arriveranno, le rughe...
... o più probabilmente sarò impegnata ad uscire e a mangiare! :D