I sei finalisti al Premio per il romanzo arabo 2015

Creato il 17 febbraio 2015 da Chiarac @claire_com_

Lo scorso venerdì a Casablanca, in occasione della Fiera del Libro in corso in questi giorni, sono stati annunciati i titoli dei sei romanzi in gara per il Premio internazionale per il romanzo arabo (IPAF/Arabic Booker), edizione 2015.

La giuria, capeggiata dal poeta e scrittore palestinese Murid al-Barghuthi, sembra aver privilegiato scrittori giovani e opere prime. Non sono rientrati nella rosa i romanzi di autori affermati come il libanese Jabbour Douaihy, arrivato diverse volte in semi-finale, o il marocchino Muhammad Barrada, che con il romanzo in gara ha vinto da poco un importante premio letterario marocchino.

I giurati (Murid al-Barghuthi al centro, mentre regge i libri finalisti)

Durante la conferenza stampa di presentazione, al-Barghuthi ha motivato così le scelte:

“Leggendo i 180 romanzi arrivati alla giuria, i giudici hanno osservato che le tematiche erano piuttosto simili. Il nostro obiettivo allora è stato quello di individuare l’abilità dello scrittore nel ricercare soluzioni artistiche e approcci tecnici innovativi ai temi sviluppati. Siamo convinti che ciò si rifletta nei sei romanzi annunciati oggi”.

Jana Fawaz ElHassan è nata in Libano nel 1985 ed è la più giovane dei finalisti: scrittrice e giornalista, nel romanzo che l’ha portata in finale, Il 99° piano, racconta dell’amore impossibile tra un giovane palestinese scampato al massacro di Sabra e Shatila del 1982, e una giovane libanese maronita, appartenente ad una famiglia della destra cristiana libanese implicata proprio in quel massacro. Elhassan era già arrivata in finale all’IPAF due anni fa.

Lina Huyan Elhassan è una giornalista e scrittrice siriana nata nel 1975 che ora vive a Beirut. Nel suo romanzo, Diamanti e donne, racconta le storie di due generazioni di esiliati dagli inizi del ‘900 al 1970-’80, tra Parigi, Damasco e San Paolo. Nel 2010 ha partecipato al corso/workshop di scrittura creativa “Nadwa”, che fa parte dell’IPAF e che punta a formare nuovi autori arabi.

L’autore più “anziano” di questa shortlist, è il marocchino Ahmed al-Madini classe 1947, autore di romanzi, racconti e saggi di critica letteraria. Il suo romanzo, Il viale del salice, si svolge in un’antica e vivace città marocchina tra intrighi e misteri, dove gli abitanti tentano di vivere in pace sebbene alla mercé di un gruppo di tiranni arroganti.

Le copertine dei sei romanzi

Il tunisino Shukri al-Mabkhout, accademico e critico letterario (Tunisi, 1962), firma con L’italiano il suo romanzo di debutto: il protagonista, Abdel Nasser (conosciuto come “L’italiano”), nel giorno del funerale del padre assale l’Imam, suo vicino di casa. L’ amico e narratore del racconto, nel chiedersi il perché di questo gesto, ripercorre la vita di Abdel Nasser, dall’infanzia, allaTunisia di Ben Ali. Fili conduttori della storia saranno il controllo del potere e la censura.

Vincitore dell’ultimo Premio letterario Nagib Mahfouz, La passione del derviscio del sudanese Hammour Ziada (scrittore e giornalista nato a Khartoum nel 1977) è ambientato in Sudan durante gli ultimi anni dello stato mahdista e segue le vicende di un ex schiavo in cerca di vendetta.

Il giornalista e scrittore palestinese Atef Abu Said, nato nel 1973 nel campo di Jabalia, Striscia di Gaza, ha ambientato il suo Una vita sospesa, proprio a Gaza, in un campo profughi: l’uccisione del protagonista, Naim, gestore di una copisteria che stampava i manifesti dei martiri, porta la comunità del campo a scontrarsi con le autorità quando queste decidono di buttare giù la casa di Naim, di importanza storica per gli abitanti, per costruire una moschea e una stazione di polizia.

I sei autori

Il vincitore verrà annunciato il prossimo 6 maggio nel corso di una cerimonia che si terrà ad Abu Dhabi, la sera prima della Fiera internazionale del libro del piccolo emirato. All’autore del romanzo premiato andranno $ 50.000; i finalisti ricevono invece ciascuno $ 10.000.

Uno degli obiettivi di questo premio letterario, dedicato alla narrativa scritta in arabo, è quello di far conoscere la letteratura araba al pubblico internazionale, tramite la promozione e il sostegno alla traduzione. E dunque tutti i romanzi che hanno vinto l’IPAF negli anni precedenti sono stati tradotto in inglese, e molti altri in altre lingue occidentali, italiano incluso.

E voi, di questi sei, quali vorreste poter leggere in italiano?


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