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I Signori di una volta

Creato il 05 settembre 2013 da Scribacchina

Mica tutti sanno che Scribacchina è – tra le altre cose – anche bassista.
La vedi lì alla scrivania, tranquilla e beata mentre scribacchia le sue cosette, e manco ti immagini quanti diversi mondi sono contenuti in quell’unica testolina.

Per Scribacchina è normale ricevere telefonate come quella dell’altra mattina.
Dall’altro capo del telefono, il suo direttore quasi ottantenne, ancora in vacanza.

«Oh, Scribacchina: finalmente ti trovo! Senti, cos’è questa storia, che non mi hai mai detto niente? Ho visto che suoni la chitarra, e anche con una certa valentia, a quel che pare dalle foto. E io non lo sapevo!»
«In realtà non lo sapevo nemmeno io, caro Direttore: suono il basso, non la chitarra. Ma non si preoccupi, li confondono tutti. Sono strumenti… quasi uguali» (vai a spiegare a un distinto signore di quell’età che tra una chitarra elettrica e un basso c’è una differenza abissale…)
«Ah ecco, vedi? Meno male che non sono solo io a sbagliarmi. Eppure avrei giurato che era una chitarra… Vabè, vabè, non importa. Ti do’ un bel dieci e lode, continua così: non ti ho ancora sentita ma sono sicuro che sei bravissima».

Adoro questi gentiluomini d’antan: Signori dalla parlata forbita, eleganti nei modi, mai volgari. Sempre composti, squisitamente gentili.
Antichi, eppure di una modernità sconcertante.


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