SLC-CGIL UILCOM-UIL FIALS-CISAL LIBERSIND-CONF SNATER CSS
Cagliari, 05.01.2015
Spett. Presidente Fondazione Teatro Lirico di Cagliari
Sig. Massimo Zedda
Spett. Sovrintendente
M°. Mauro Meli
Spett.li componenti del Consiglio di Indirizzo
e p.c. Lavoratori tutti
Il giorno 07.01.2015, dopo la pausa natalizia, dovrebbe riprendere l’attività del Teatro Lirico di Cagliari; usiamo il verbo al condizionale perché nessuno tra dipendenti e dirigenza aziendale è in realtà a conoscenza di ciò che si farà. Allo stato attuale non esiste una programmazione non solo per l’anno 2015 ma nemmeno per il mese di gennaio c.a..
La stagione lirico – sinfonica 2015, presentata al C.d.A. il 2 ottobre 2014 e messa all’ordine del giorno di quasi tutte le successive riunioni del consiglio, non è mai stata discussa e la conseguenza diretta di tale condotta è che ora il teatro è letteralmente immobile. Com’è possibile che per ben tre mesi non si sia sentita la necessità di analizzare ed eventualmente emendare la stagione prospettata? La motivazione del C.d.A. in scadenza di mandato, e pertanto tenuto a gestire esclusivamente la normale amministrazione, non trova alcuna giustificazione plausibile: prova ne sia che tutte le altre fondazioni lirico-sinfoniche, in egual modo con C.d.A. e cariche dirigenziali prossime al rinnovo, hanno approvato la programmazione per l’anno corrente.
I danni che si stanno prefigurando nei confronti del teatro sono gravissimi: innanzitutto di carattere economico giacché non è stata ancora avviata la vendita di abbonamenti e biglietti e in secondo luogo di immagine. Gli sforzi sostenuti dai lavoratori nel 2014 per far rinascere il teatro dopo anni di avvilente oscurantismo hanno portato ad un aumento sostanziale degli introiti del botteghino, grazie ad un teatro pressoché sempre esaurito, ma soprattutto hanno riavvicinato il pubblico che ha incredibilmente risposto portando la nostra fondazione al terzo posto in Italia per
numero di abbonati. Ora, a causa di una gestione miope e ottusa della situazione, tutto rischia di essere vanificato.
Stipendi decurtati del 20%, retribuzioni di novembre e dicembre corrisposte con colpevole ritardo, premio produzione degli ultimi anni tagliato dell’80%, lavoratori che debbono riprendere l’attività lavorativa in assenza di un piano di lavoro e di una programmazione: sembra la fotografia di un teatro prossimo alla liquidazione, senza futuro e con un passato fallimentare.
Invece la nostra Fondazione è una tra le poche a non aver dovuto far ricorso alla legge Bray, è la terza in Italia come numero di abbonati, è tra i teatri ad aver avuto il maggior incremento di produttività nel 2014, è la penultima tra le quattordici come numero di dipendenti stabili che sono tra l’altro anche i meno pagati d’Italia. E’ lecito domandarsi se la situazione nella quale ora ci si trova non sia stata fortemente perseguita da qualcuno che ritiene il Teatro Lirico un semplice contenitore, che reputa i suoi dipendenti lavoratori non meritevoli di solidarietà, che ritiene il prodotto che il teatro propone vetusto e inutile.
Le scriventi segreterie, nell’augurare ai nuovi Consiglieri di Indirizzo un proficuo lavoro per il prossimo quinquennio, auspicano che qualsiasi decisione vorranno prendere sia scevra da qualsiasi preconcetto nei confronti dei dipendenti di questa azienda, troppo spesso vilipesi da più parti, e che abbia quale fine non la semplice sopravvivenza bensì un vero e proprio rilancio del Teatro Lirico di Cagliari in linea con quanto iniziato nel
2014, resta inteso pur sempre entro le risorse economiche di competenza; al contempo le firmatarie in calce chiedono al Presidente della Fondazione un incontro urgentissimo per avere chiarimenti in merito a quanto sopra.
Per le segreterie territoriali
Andrea Saccarola
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