In una calda giornata d’estate, il 26 agosto 2013, in quel di Colobraro, il Consiglio comunale deliberava per l’istituzione di una nuova discarica comunale. In pieno periodo di ferie estive per le pubbliche amministrazioni, hanno deliberato sul futuro di un intero circondario che parte da Colobraro e segue il fiume Sinni fino al mare. Se l’iter amministrativo andrà in porto, la nuova discarica verrà realizzata a pochi metri da quella già esistente, nota a tutti per i vergognosi eventi che l’hanno caratterizzata. Il progetto è stato presentato all’amministrazione comunale di Colobraro dall’associazione tra imprese composta da Progettoambiente scarl, Lista Appalti srl, Ecoland srl. La struttura costerà 3,8 milioni di euro, finanziati da banche e privati e che si ripagherà con la gestione dell’impianto (project financing).
Il Comitato MuoviAmo Tursi, contrario al progetto della discarica, sostiene: “Nonostante qualcuno faccia orecchie da mercante, i sindaci del Basso Sinni, hanno avuto informazioni in merito alla nuova discarica. Pare che siano tutti contrari alla nuova discarica comunale di Colobraro, mentre sarebbero tutti favorevoli all’ampliamento della già esistente discarica purchè la gestione sia comprensoriale e non di esclusiva competenza di Colobraro. Insomma, i sindaci del Basso Sinni, non vogliono solo beneficiare della riduzione dei costi di trasporto dei rifiuti, che la nuova discarica garantirebbe, ma anche delle royalties derivanti da una gestione condivisa tra tutti gli enti comunali del circondario. Quindi i nostri sindaci sono amici o nemici dell’ambiente a seconda del ritorno monetario. Per evitare che gli altri Comuni mettessero le mani sulla discarica, il sindaco di Colobraro ha deciso di farsi una discarica comunale tutta sua, anche perché il dissesto finanziario dell’ente, da lui pessimamente guidato, è ormai vicino. Infatti, per l’11 novembre i dipendenti comunali hanno proclamato uno sciopero perché sono 5 mesi che non ricevono lo stipendio.”
“Ma abbiamo dei sindaci o degli speculatori alla ricerca di facili profitti? Il Comitato MuoviAmo Tursi si sarebbe aspettato degli investimenti da parte delle amministrazione comunali nella raccolta differenziata, nella riduzione dei rifiuti da smaltire in discarica e non nella creazione di discariche per poi smaltirci i rifiuti delle raccolte differenziate che non sono stati capaci di gestire. Il Basso Sinni ha bisogno di centri di compostaggio e di isole ecologiche dove creare un indotto per i rifiuti riciclati dai cittadini. In queste strutture si potrebbero creare posti di lavoro a tempo indeterminato che si affiancherebbero ad una gestione ecosostenibile dei rifiuti urbani.”
Per il Comitato MuoviAmo Tursi, Antonio Di Matteo