Il tutto avverrebbe perché sui social si tende a dare una visione positiva di se stessi.
I social sono il trionfo del politically correct, luoghi in cui ognuno cerca il suo “riscatto sociale” facendosi ammirare, apparendo bello, intelligente, simpatico e garantendo sempre il meglio di sé. Luoghi in cui qualunque cosa pubblichi puoi ricevere caterve di “mi piace”, ma nessuno può permettersi di esprimere un parere negativo, pena il risultare antisociale.
Più ancora di come ci percepiscono gli altri, è proprio una questione di come percepiamo noi stessi.
MySpace, ad esempio, alla voce “corporatura” non annovera alcun “corpulento” o “sovrappeso” ma un bel “ho qualche extra”, che detto così suona come un qualcosa in più, un valore aggiunto, un aspetto positivo.
Ecco perché amo i social. Perché sono gli unici in grado di trasformare una befana in una “diversamente gnocca”.