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I sogni dei bambini di Sergio Bambaren

Creato il 29 maggio 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Dopo le scuole superiori si trasferisce negli Stati Uniti, dove si laurea in Ingegneria chimica alla Texas A&M University.
Esperto surfista, sensibile alle battaglie ecologiche per la salvaguardia dei mari, si stabilisce a Sydney, in Australia dove, nel 1996, pubblica il suo primo libro, Il delfino, che vende più di 60.000 copie e viene tradotto in più di 25 lingue comprese il russo, il cantonese e lo slovacco.
Ritornato a Lima, ha continuato a coltivare le sue due grandi passioni: l’amore per l’ambiente marino e la volontà di salvaguardare i cetacei (è vice presidente dell’Organizzazione ecologica Mundo AzulBlue World), e lo scrivere romanzi, sempre legati al suo sforzo costante di preservare gli oceani e le creature che li abitano.

Sito: http://www.sergiobambaren.com/bambaren.htm

 

I sogni dei bambini di Sergio BambarenTitolo: I sogni dei bambini
Autore: Sergio Bambarèn
Serie: //
Edito da: Sperling & Kupfer Editori
Prezzo
: 15.90 euro
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: pag. 119
Voto: I sogni dei bambini di Sergio Bambaren

I sogni dei bambini di Sergio BambarenI sogni dei bambini di Sergio Bambaren

Trama: Un uomo sfreccia in autostrada a bordo della sua Porsche fiammante, diretto a un importante incontro di lavoro. Ad un tratto una telefonata lo distrae, la voce del navigatore si perde in sottofondo e l’auto imbocca l’uscita sbagliata. Si ritrova così nella zona più povera della città, proprio nel quartiere da cui era fuggito giurando di fare fortuna per non mettervi più piede. Confuso e spaventato, con il cuore in subbuglio e la testa che gira, è costretto a fermarsi davanti a una vecchia casa. Mentre perde i sensi, vede la porta aprirsi, poi tutto diventa nero. Al risveglio, apre gli occhi in un mondo diverso, e si trova a faccia a faccia con… se stesso. Ma è un se stesso migliore: quello che sarebbe diventato se nella vita avesse scelto di seguire un’altra strada. Se avesse capito che la felicità non nasce dal denaro e dal successo materiale, bensì dall’amore per le cose semplici, dal calore di una famiglia, dalla serenità interiore. Valori che i suoi genitori gli avevano trasmesso ma lui aveva dimenticato, e che ora ritrova nelle stanze della sua casetta di un tempo. Così, a poco a poco, l’uomo riscopre dentro di sé il bambino felice che era allora. Sono passati tanti anni, però i suoi sogni più autentici sono rimasti gli stessi. Sono i sogni dei bambini, e non muoiono mai…

 

Recensione
di Debora

I sogni dei bambini di Sergio BambarenFin dalle prime pagine Sergio Bambarèn ci dà delle piccole pillole di saggezza per cercare di vivere felici e sereni e per non cadere vittima della depressione, anche se non sempre è facile mettere in pratica i suoi consigli. Bisognerebbe ricordarsene ogni giorno, leggere una frase del libro e tentare di metterla in pratica.

Nel corso della vita, però, ho imparato che ogni tanto ci viene offerta l’occasione di rimediare: l’occasione che credevamo perduta, l’opportunità unica di trasformare in realtà quei desideri smarriti lungo il cammino.

Questa volta per spiegarci l’importanza delle piccole cose l’autore ci racconta di Chuck, un uomo che ha vissuto un’infanzia povera e che vuole riscattarsi vivendo nell’abbondanza. Ma non subito si rende conto che abbondanza vuol dire anche apparenza.  

Al mondo ci sono persone talmente povere
da non possedere nulla, oltre al denaro.

Cosa sarebbe successo se nella vita avesse fatto altre scelte? E cosa succederebbe se solo per un giorno ci scordassimo dell’esistenza dell’orologio e quindi del tempo  che passa?
Nel racconto, le scelte possibili di Chuck sono rappresentate da porte e in ognuna di esse Chuck vede un suo Io diverso. 

I sogni dei bambini di Sergio Bambaren

C’è la porta dell’amore, che aiuta il nostro protagonista a ricordare l’affetto dei suoi genitori, i quali inoltre gli hanno dato un grande esempio di sincero amore di coppia. C’è poi la porta della spiritualità e la porta della vita che ci invogliano a guardare all’esistenza con occhi nuovi, liberi da materialità e da futilità.

È questa la chiave di tutto: rendersi conto di essere vivi, ricordarsi che non è mai troppo tardi per voltarsi a guardare il sole. Ancora una volta. 

Apparentemente sembrerebbe che l’autore si allontani dai soliti ambienti naturali, in particolar modo quelli marini, ma poi la ricetta per vivere bene sta sempre lì, nell’assaporare la bellezza del Mondo e dei suoi esseri viventi.
Un passo importante, per essere liberi di vivere, è emanciparsi dalle opinioni altrui; come fanno i bambini. Si, dal titolo forse poteva sembrare che i bambini fossero più presenti nel racconto dell’autore, ma non è così. Il titolo direi che è la “tesi” finale: ricordiamoci come eravamo da piccoli, come gustavamo ogni sensazione sulla pelle, come guardavamo con occhi curiosi…

Una piccola lamentela: i caratteri del libro non sono più blu! Era una cosa che avevo molto apprezzato in tutti i libri di questo autore, ma che non ho ritrovato questa volta.
Anche il prezzo si è leggermente alzato rispetto agli altri libri, ma forse è da attribuire al fatto che questo volume è leggermente più lungo. Ma considerate anche che si legge in pochissimo tempo.


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