Che il debito pubblico italiano, rispetto al Pil, sia il secondo dell'Unione europea dopo quello della Grecia, non è una novità. Ma i dati diffusi dall'Eurostat mercoledì mostrano che nel primo trimestre di quest'anno il rapporto è salito di ben tre punti percentuali, dal 132,1 al 135,1% del prodotto interno lordo: il maggiore aumento dopo quello registrato dal Belgio, che ha visto il debito/pil salire di 4,5 punti. Atene nel corso dei tre mesi ha registrato invece una riduzione di 8,3 punti (dal 177,1% al 168,8% del Pil [...]
Al terzo posto dopo Grecia e Italia c'è il Portogallo, a quota 129,6 per cento, mentre i debiti più bassi sono quelli di Estonia (10,5%) e Lussemburgo (21,6%). Nel complesso, il rapporto fra debito e Pil dei Paesi dell'area euro è salito al 92,9%, con un incremento di 0,9 punti rispetto al quarto trimestre del 2014.
Opportuno ricordare che dal prossimo anno scatta per l'Italia l'obbligo di rispettare la regola del debito prevista dal Fiscal Compact, che prevede la riduzione di un ventesimo l'anno della parte di "zavorra" che eccede il limite del 60% del Pil. Il governo Renzi, secondo quanto emerso negli ultimi giorni, intende però chiedere un'interpretazione flessibile della norma per guadagnare spazio di manovra e poter tagliare le tasse come promesso dal premier. La decisione spetta a Bruxelles: è la Commissione Ue a stabilire se aprire nei confronti di un Paese una procedura per debito eccessivo.
FATTI I CONTICINI??? Dall'anno prossimo, per ridurre il debito in accordo col Fiscal Compact, l'Italia non solo non potrà avere alcun deficit annuale (anche in seguito alla "costituzionalizzazione" dell'obbligo del pareggio di bilancio), ma dovrà ridurre la montagna di debito (oltre 2200 miliardi di euro) di un ventesimo all'anno della differenza fra i 2200 miliardi di debito attuale, e i 980 ammessi per il parametro del 60%.... Dovrà cioè diminuire la montagna del debito (per cominciare) di 24/25 miliardi all'anno, dopo aver azzerato il deficit annuale che è di circa 43 miliardi all'anno. Insomma, stiamo parlando di tagliare circa 70 miliardi il prossimo anno, altro che distribuire 50 miliardi in caramelle nei prossimi tre anni.
Altro che "Contratto cogli Italiani" taglio di questo e di quello, il Renzino sogna, ma noi anzichè far sogni d'oro abbiamo gli incubi notturni. La Grecia è vicina.
Tafanus