“I sogni son desideri di felicità”…ricordate Cenerentola che nel sciogliersi la treccia cantava agli uccellini sulla finestra?
Per molti anni mi sono chiesta se sempre fosse così, se questo fosse vero per tutti i desideri.
Ma un conto è sognare e desiderare una cosa, una conto è desiderare una persona.Un conto è desiderare una bicicletta e andarsela a comprare, un conto è desiderare un fidanzato, un marito, un figlio/i.
“Saremo felici solo quando avremo un figlio!” qualche coppia talvolta mormora. A me scende un velo di tristezza sugli occhi, sempre.
Ma questa felicità è rispettosa di tutti i personaggi chiamati in causa (stiamo parlando di persone) oppure è un mero desiderio egoistico??
Sebbene una risposta io ce l’avrei, lascio a voi l’ardua sentenza e vi porto a conoscenza di un caso non raro, di VIOLENZA SULLA DONNA. Che c’entrerà mai questo con quello di cui abbiamo parlato sopra?
Sarà facile rispondervi parlandovi di Premila Vaghela, una trentenne di origine indiana, facente parte di una classe sociale molto povera, decide di “affittare il suo utero” a una delle tante cliniche americane che in India si occupano di “COLONIALISMO BIOLOGICO” e fanno sì che le donne indiane siano trattate come oggetti per soddisfare gli occidentali.
Eppure quei soldi che Premila avrebbe ricevuto, a lavoro compiuto, l’avrebbero potuta rendere felice per sempre, erano abbastanza da poterle garantire una vita agiata in India.
Eppure quel desiderio di felicità di quella coppia che non poteva avere figli era un desiderio di felicità.
Tanta felicità ecco la promessa della fecondazione assistita e peggio ancora della MADRE SURROGATA.
Tante promesse che mai, mai, nemmeno quando le cose non finiscono in tragedia, vengono mantenute.
I sogni son desideri di felicità, non tutti.