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I soliti idioti. “Ma che Paese è questo?”

Creato il 22 novembre 2011 da Thefreak @TheFreak_ITA

Senza star qui a “scimmiottare” nè che i film-ettini demenziali e un pò volgari uccidono il grande cinema italiano nè che lo rivitalizzano economicamente, voglio analizzare con voi alcuni dati e comprendere perché l’attuale film campione d’incassi nelle sale italiane sia “I soliti idioti“.

Novembre 2011. E’ un venerdì come tanti, e ti viene voglia di andare al Multisala con gli amici. Andare al cinema oggi costa circa 8 euro. Tanto. Nel ’99 costava tremila lire. Vabbè, ma erano altri tempi. Oggi se ti va bene, ci vai una volta al mese, e non prendi manco i pop-corn e la coca cola. E non puoi fare il furbo. Non te li puoi portare da casa (aahahahah). Non ti fanno entrare.

Quindi, date le premesse, prima di decidere che film vedere, ti informi bene, ti documenti. E’ una scelta ponderata. Non vai a vedere il primo film che ti capita sotto mano. E i Multisala, in questo, ti aiutano. Prima invece, specialmente nelle piccole città, c’era un solo cinema, e una sola sala, quindi o vedevi il film in programmazione oppure dovevi fare chilometri di strada per raggiungere il cinema della città più vicina, oppure dovevi attendere il mese successivo e sperare in una proposta cinematograficamente più allettante. Quindi dovresti ricercare il film impegnato, con una grande regia/colonna sonora/trama/cast stellare/sceneggiatura autorevole. Oppure, se preferisci il genere commedia leggera, sempre un grande regista, sempre un grande attore. Perchè la gente va a vedere Checco Zalone e la recente nonché fenomenale giovane coppia Mandelli/Biggio? Perché io sono andato a vederlo? Perché milioni di italiani, giovani e meno giovani? Perché ha già incassato 5 milioni di euro?

Breve presentazione de I soliti idioti:

Un film, che è la rappresentazione sul grande schermo di una serie televisiva di MTV. Una sketch-comedy dove i protagonisti sono Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio. Un ritratto agrodolce dell’Italia e degli italiani visti attraverso la lente d’ingrandimento di archetipi e stereotipi. La storia narra di un padre padrone, Ruggero De Ceglie: autoritario, volgare e disonesto; e di un figlio, Gianluca: giovane laureato, timido, estremamente educato, molto ingenuo. Il padre lo spingerà costantemente a compiere azioni azzardate e immorali, lasciandolo sempre nei guai.

Emblematico il dialogo d’inizio film:

Gianluca: Buongiorno papà!

Ruggero: Vaff****lo Gianluca!

Un viaggio da Milano a Roma per andare a incontrare lei: la bellissima Irina Tjianchikova, testimonial di Smutandissimi, interpretata da Madalina Ghenea, per fare il verso alla vera testimonial del vero marchio Intimissimi, Irina Shaykhlislamova, per tutti Irina, la fidanzata di Cristiano Ronaldo.

Viaggio intervallato da strani incontri e strani personaggi come la coppia “omosessuale” che si auto-ghettizza, avendo il contro-pregiudizio di un pregiudizio quasi “razziale” nei loro confronti. O la commessa delle poste svogliata che, al grido di: “Dicaaaa?…un attimo e sono subito da lei“, si dilegua e sparisce inspiegabilmente come David Copperfield.

Gli ingredienti della commedia all’italiana ci sono tutti: Due protagonisti in macchina, la bellona di turno che si spoglia, stereotipi a iosa, musica e battute leggere che ironizzano su elementi che caratterizzano la nostra attualità: dal consumismo alla politica, dalle case chiuse alla corruzione. L’unica nota stonata, forse, è proprio il loro cavallo di battaglia: la volgarità. Una volgarità estrema, che a me personalmente non piace. Esempio: Non avrei mai scritto nella sceneggiatura la frase di Ruggero al figlio Gianluca:

Vestiti dai cazzo, che mi ci devo sposà io con quella busta di piscio della ragazza tua?” cit. testuale da I Soliti idioti – Il film.

Ma questa e tante altre frasi sono quelle che hanno fatto morire dal ridere gli spettatori (paganti) italiani. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Al di là del marketing o della qualità della pellicola, se gli italiani hanno scelto questo film significa che volevano vederlo. L’hanno cercato, hanno pagato, per sentirsi dire queste frasi. Forse perché noi abbiamo bisogno di questo per distrarci dalla vita reale, dai veri problemi; oppure, perché siamo davvero, sotto sotto, tutti figli di Ruggero De Ceglie, tutti burini; oppure, ancora, forse, perché questo genere di film sono la vera critica, la sana satira che ci può fare aprire gli occhi e stimolare a migliorarci. Cioè una terapia estrema per capire che è il momento di voltare pagina, perché le cose che accadono in questo Paese (raccontate in maniera estrema nel film) non sono più sopportabili. Ultimo esempio: Nel film si vede Ruggero che baratta la sua jaguar tamarra con una autoambulanza con tanto di sirena e defibrillatore funzionante per superare la fila in autostrada dalla corsia d’emergenza. E quando arrivano in prossimità di un incidente, causa del traffico, e vedono un uomo sanguinante che si avvicina a loro chiedendo aiuto e dicendo:

Sono tre ore che aspettiamo l’ambulanza…

Ruggero esclama: “E mi sa che aspetti altre tre ore, ma poi che cazzo rompi li co***ni che manco sei morto, ma vaff****lo, va“.

I soliti idioti – il film. Al cinema

Non lo so. Mi piacerebbe che fosse così, come esplico nell’ultima opzione, ma temo che la risposta vada ricecata nelle altre…

Galleria fotografica:

Biggio_Ghenea_Mandelli_protagonisti de I soliti idioti

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la-sensuale-madalina-ghenea-in-una-foto-promozionale-de-sono-i-soliti-idioti-219510

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Di seguito il trailer:


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