Magazine Diario personale

I sonetti di Shakespeare

Creato il 03 settembre 2014 da Oldman
Scritti probabilmente fra il 1595 e i primi anni del 1600, i Sonetti di Shakespeare costituiscono uno dei grandi vertici della letteratura d'amore di tutti i tempi. Come per  le altre opere del grande autore c'è tutt'ora chi discute sulla corretta attribuzione a Shakespeare di questa raccolta, e sul fatto che siano stati pubblicati a sua insaputa. Ma non è di questo che voglio parlare, ma del "contenuto" dei sonetti, di ciò che possono "nascondere", e delle "sensazioni" che questi possono far "assaporare". 

Spero che questo piccolo esempio vi spinga a recuperarne una copia ed a sfogliarla per scoprire ciò che di più nascosto c'è in loro.


Sonetto XXVII.Consunto da fatica, corro presto a lettocaro ristoro al corpo distrutto dal cammino;ma allor nella mia testa s'apre un'altra viaa stancar la mente or che il mio corpo ha tregua.Svelti i miei pensieri da lontano ove dimorovolgono in fervido pellegrinaggio a tee tengono spalancate le mie palpebre pesantiscrutanti quelle tenebre che il cieco sol conosce:ma ecco che la vista immaginaria del mio cuorepresenta la tua ombra al mio sguardo senza luce,che, simile a diamante sospeso nel buio più nero,fa la cupa notte bella e il suo vecchio volto nuovo.Così di giorno il corpo, di notte la mia menteper colpa tua e mia non trovano mai pace

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