Scelti da un dio
che si annuncia con campane a festa
mentre dietro ad un vetro
si prega con vodka e disperazione
una donna anziana ripete il suo rosario
increspato dai sorsi di una vendetta del tempo
I suoni della lubyanka non aspettano redenzione
si lasciano cadere nelle loro poche vittorie passate
quando non avevano che un sorriso
a vestir le scuse
Nessuno qui vuole morire
sarebbe un ripetersi di attimi
giа vissuti nel futuro imperfetto
Anche la piccola chiesa si trasforma
sotto il peso del Kgb
che ondeggia sulle paure
mentre il resto cammina
tra uno strip club e un maiale vestito da cuoco
Questi i suoni della lubyanka
dove anche dio ha l’umiltа
di non dar troppo nell’occhio