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I talebani della sicurezza

Creato il 30 agosto 2012 da Albino

Mmmh… oggi faccio un post sulle scuole di Sydney che vietano ai bambini di fare le capriole, o sul fatto che posso finalmente svelare l’arcano sul luogo dove vado a vivere?
…Ok dai, faccio il primo, e per l’altro vi tengo un altra giornata sulle spine.

Over-concern, Over-safety, Over-regulation.
Dovete sapere, ma lo sapete gia’, che io in parte approvo ma in altra parte sempre piu’ detesto il Fantastico Mondo Perfetto che gli australiani cercano di creare tramite leggi, regole, politiche e campagne varie. E’ un’utopia malata di mondo risk-free, dove tramite l’analisi di freddi numeri si perde di vista troppo spesso la ragione. Vedi l’idiozia del caschetto obbligatorio per i ciclisti, anche quelli che fanno due metri, o l’obbligo delle cinture in macchina anche dietro e anche a motore spento (basta che le chiavi siano nel quadro). O l’obbligo dell’allarme antincendio in ogni stronzo soffitto di ogni stronza stanza di ogni stronza casa, col Tecnico del Comune che viene a controllarti una volta l’anno per vedere se le batterie sono cariche, e ti tocca prenderti un giorno di ferie per aprirgli la porta perche’ se non lo fai ti prendi la multa.

Un problema che ho trovato nel raffrontarmi con questa realta’ e’ che… non riesco a descriverla. Nel senso che non riesco a comunicarvi con esempi decenti il motivo per cui penso che in Australia si stia esagerando.

Credo sia una situazione simile alle famose microaggressioni che avvengono in Giappone. In Australia sei costantemente sottoposto a una serie di regolette, di usanze, di parole, tutte piccole cose, minuscoli dettagli che ti spingono ad uniformarti a una visione comune che per definizione e’ quella Giusta. E guai a parlare fuori dal coro. E’ una visione della Sicurezza a senso unico, in cui non c’e’ un limite, perche’ secondo il concetto australiano piu’ sicurezza c’e’ e meglio e’. Senza vie di mezzo, senza paletti di buon senso o di liberta’ personale. E’ la parolina qua e la’, tutto a ricordarti e a riportarti allo stesso concetto che “sicurezza non e’ mai abbastanza“, tutti che sbraitano a gran voce che occorre eliminare anche i minimi rischi della vita di tutti i giorni, tutti che ne fanno una battaglia personale dove chi la spara piu’ grossa in materia ha sempre ragione.

Ma non fraintendetemi: la sicurezza e’ importante e guai se non ci fosse (e chi puo’ dirlo meglio di me, che faccio il consulente della sicurezza?). E in Australia non solo sono all’avanguardia ma sono cento, mille volte meglio di noi italiani, che al contrario sulla sicurezza di pisciamo in testa. (Qua, per dire, i dissuasori di velocita’ seri (non quelli patetici alti 2 cm che attraversavo a 80 all’ora con la mia Citroen Visa negli anni ’90) ci sono ovunque e da decenni, l’etilometro l’hanno introdotto loro per primi al mondo, la patente a punti l’hanno inventata loro… tanto di cappello su certe cose).  Solo che io sono anche convinto che a tutto c’e’ (e ci deve essere) un limite, e purtroppo qui in Australia a volte il limite viene superato e non di poco.

Vi chiederete a questo punto: cosa succede quando passi il limite? Beh, a me un po’ viene in mente 1984 di Orwell. Solo senza polizia moralizzatrice che brucia i libri, senza manifesti del Grande Fratello, senza farsi vedere, ma con la stessa etica estremista secondo cui tutto e’ ammesso e accettabile in nome del Bene supremo di una non ben precisata salvaguardia della vita umana (o meglio: dell’incolumita’ fisica delle persone). Ecco qui un esempio: alcune scuole a Sydney hanno deciso di vietare ai bambini di poter fare la verticale, il ponte o le capriole in giardino durante la ricreazione. Ma io dico… e’ mai possibile? Se uno non si fa male da piccolo, quando minchia deve sbucciarsi le ginocchia o sbattere la capoccia: da vecchio?

Il problema e’ che in fondo siamo tutti esseri umani, e di questo si dimenticano troppe volte i talebani della sicurezza. Sia che siamo indiani, cinesi, europei o australiani. I bisogni primari sono gli stessi, e uno di questi e’ il bisogno di liberta’. Che non e’ solo la liberta’ di votare alle elezioni o la liberta’ di mandarsi a fanculo. E’ anche, badate, la liberta’ di prendersi dei rischi, la liberta’ di cadere e farsi male, la liberta’ di sbagliare e imparare dai propri errori, di correre in bici capelli al vento, di limonare in macchina con la cintura slacciata, di giocare a pallone in strada senza l’adulto che ti controlla e ferma il traffico per farti attraversare la strada, di bersi una birra in spiaggia sotto la luce delle stelle. La liberta’ di sbattere la testa contro il muro per capire come va il mondo.

Quando invece la liberta’ e’ limitata succede come agli australiani, poveretti, che appena li lasci liberi dal recinto si trasformano in animali allo stato brado, come quando si ubriacano a morte nel weekend, o come quando vanno in vacanza all’estero (particolarmente nei paesi poveri dei sud-est asiatico) e fanno piu’ danni di una mandria di bufali. Senza limiti e senza pudore, proprio come quando parlano di sicurezza.

E vorrei vedere io, se fin da piccolo ti tarpano le ali e ti trattano come una persona responsabile, e’ ovvio che poi le cazzate finisci col farle da grande. Come quelli che si sposano la prima morosa e poi li trovi parcheggiati sul Terraglio a puttane perche’ non hanno provato nient’altro quando era il momento. O come gli aussie, poveri piccoli & innocenti come sono, che distruggono i locali in Thailandia, poi si prendono la sacrosanta coltellata tra le scapole o vengono pestati/arrestati/condannati all’ergastolo dalla polizia, e a sentire la loro TV poi e’ tutta colpa non degli animali ma della Thailandia, perche’ non fa rispettare abbastanza le norme sulla sicurezza.

Una tal maestria nel ripetere sempre gli stessi errori che sembra quasi l’abbiano imparata da noi italiani.


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